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Un sacerdote missionario in Giappone, padre Antonello Iapicca, ci scrive per chiederci di ricordare oggi “la piรน grande strage sul nostro territorio nazionaleโ€, avvenuta il 18 agosto del 1946 a Vergarolla, in Istria.

Sulla spiaggia di Vergarolla a Pola erano accorsi in migliaia per assistere a una gara di nuoto e canottaggio della Coppa Scarioni. Era anche un modo per scacciare lโ€™incubo della guerra, delle foibe, dellโ€™occupazione comunista titina. Cโ€™era un clima di festa, intere famiglie, striscioni, bandiere italiane, tanti bambini. Ai bordi della spiaggia giacevano residuati bellici degli alleati, 28 mine ormai disinnescate, che non facevano piรน paura e la gente faceva i bagni a due passi. Alle 14 e 15 una terribile esplosione, centinaia di feriti, un centinaio di morti tra i quali molti bambini, distrutta anche la sede dellโ€™italianissima societร  che organizzava la gara, la Pietas Iulia.

Su quella strage, che accelererร  lโ€™esodo degli italiani da Pola, non si รจ mai fatta luce, mai nata una commissione dโ€™inchiesta, mai appurate le responsabilitร  o eventuali attentatori. Nessuna autoritร , a cominciare dal Presidente della repubblica, se ne ricorda, a differenza di altre stragi puntualmente commemorate ogni anno. Le intermittenze della memoria, lโ€™emiparesi della pietร …

MV