storia politico militare brigantaggio

STORIA POLITICO-MILITARE DEL BRIGANTAGGIO NELLE PROVINCIE MERIDIONALI D’ITALIA

Siamo nel 1884 e tutti i peggiori luoghi comuni sui rapporti nord-sud si sono sedimentati e tali resteranno fino ai giorni nostri.

L’autore è un ufficiale sabaudo che ha partecipato alla guerra contro il brigantaggio, contro quelli che in diversi passaggi definisce partigiani (seppur della reazione borbonica).

I meridionali son bravi e buoni solo quando accettano tutto ciò che viene dal nord come sacrosanto. Questo emerge dal suo racconto.

Troviamo espressioni come “mollezza o pigrizia meridionale”, “sanfedisti rossi camuffati da liberali”, “come tutti i meridionali era bruno di carnagione”, “udire tali serenate nell’Italia meridionale non fa specie, sono cose di tutti i giorni”.

Troviamo pure i più triti luoghi comuni della retorica patriottarda, tipo “da Marsala a Calatafimi fu prodigiosa marcia di celesti cherubini; a Calatafimi ed a Palermo fu pugna di giganti”, “in Sicilia il sacro fuoco di libertà divampava mandando fuori rivoluzionari faville”.

Tra le righe anche qualche verità, sulla sconfitta del brigantaggio “per la potente cooperazione della guardia nazionale” oppure “che le perdite effettive di uomini avute dall’esercito mobilizzato per la repressione del malandrinaggio, nelle proporzioni superano quelle di qualunque guerra”.

Al di là di questi limiti propri di tutta la pubblicistica di impronta sabauda e liberale, il testo è interessante perché vi sono descritti alcuni eventi tragici come l’incendio di Pontelandolfo, il complotto contro Ferdinando II ordito da Agesilao Milano (l’incredibile è che dopo questo libro son dovuti passare altri novanta anni e si è dovuto aspettare una ricerca come quella di Michelangelo Mendella per stabilire una volta per tutte che fu una cospirazione e non il gesto isolato di un martire della libertà).

Zenone di Elea – marzo 2014

PDF :  witt_1884_storia_politico_militare_brigantaggio_2014

Posted by altaterradilavoro