8 Dicembre del 1861, terremoto, sconvolse Torre del Greco

L’ITALIANIZZAZIONE DELLA FESTA DELLA SANTA PATRONA DELLE DUE SICILIE E L’ OLTRAGGIO DEGLI “ITALIANISSIMI CAMORRISTI”

L’8 Dicembre del 1861, proprio mentre si celebrava la festa dell’Immacolata, una terribile eruzione del Vesuvio, seguita da un violento terremoto, sconvolse Torre del Greco.
La scossa provocò l’innalzamento della città di un metro e mezzo e lo storico Giacinto De Sivo vide nel terremoto di Torre del Greco una risposta della Vergine all’arroganza italiana e, sopratutto della camorra, che si appropria, oltre che del territorio, anche della festa.

Queste le sue parole:

«Quel dì 8 dicembre fu sacro a maggiore sventura. A Torre del Greco celebrandosi la festa all’ Immacolata, i camorristi italianissimi svestirono la Vergine, e sacrilegamente l’addobbarono di massoniche insegne, con la tricolorata fascia, a guisa de’ loro delegati politiotti. E sì volean menarla a processione, e ’ l facevano, e un gastigo di Dio all’ora stessa noi vietava. Limpido era il cielo, dolce l’aere, poco mancava al meriggio, quando improvvisamente sotterranee scosse e frequenti, pria lievi, poi gravi, travagliano la vesuviana mole. Mugghia il monte e geme, sinché sull’ore tre con gran fracasso si squarcia ne’ fianchi, e gitta nugoli di smisurato fumo, ch’alzatosi alla vetta, a forma d’immenso pino lo copre» (Giacinto De Sivo, Storia delle Due Sicilie dal 1847 al 1861 Roma-Trieste 1863-1867)

Pasquale Peluso