Del Boca va a caccia dei falsi della Storia

Del Boca va a caccia dei falsi della Storia
Matteo Sacchi – Mar, 31/10/2017

 

La storiografia non è mai neutra. Ma tolte le distorsioni inevitabili esistono molti casi in cui la Storia viene «taroccata» a bella posta. Al punto che può anche capitare di non riuscire più a raccapezzarcisi. L’esempio più antico? Potrebbe essere la battaglia di Kadesh (1275 a.C.). Egiziani e ittiti l’hanno raccontata in modo così diverso che, ancora adesso, non siamo in grado di dire chi ha vinto. Del resto, come ci ha insegnato lo storico Marc Bloch, niente è più adatto della guerra a fabbricare false notizie. Ecco è nel solco della caccia alle false notizie trasformate in Storia che si muove il nuovo libro di Lorenzo Del Boca: Il maledetto libro di storia che la tua scuola non ti farebbe mai leggere (Piemme, pagg. 370, euro 18,50). Del Boca si dedica alle vicende italiane dell’Ottocento e del Novecento andando a scrostare quella retorica che spesso le ammanta nella manualistica scolastica. Ad esempio c’è largo spazio a i lati meno adamantini o edificanti di Giuseppe Garibaldi. Oppure mette ben in luce come i plebisciti per l’annessione del Regno delle due Sicilie e poi del Veneto poco ebbero di democratico. Anche sulle magagne di casa Savoia nel libro, sempre scritto con tono divulgativo, c’è ampio spazio. Soprattutto Carlo Alberto il «costituzionale» non ne esce bene. Nella parte dedicata al Novecento invece mette in luce le colpe di Badoglio a Caporetto – se qualcuno le avesse analizzate per bene ai tempi, forse non avremmo avuto l’8 settembre – e racconta i crimini partigiani e le stragi in Istria e Dalmazia che molti manuali espungono.

Si tratta di un libro che parte da una tesi ben precisa e si sofferma su episodi ben precisi. E alcune di queste scelte sono ovviamente passibili di dibattito. A esempio, Del Boca racconta la Prima guerra mondiale come una guerra figlia di una volontà degli industriali: «Le lobby finanziarie avevano bisogno della guerra». E sulle colpe del generale Cadorna (che ne ebbe) è piuttosto tranchant, mentre la storiografia recente tende a dare una visione del generale con più chiaroscuri. Ma il libro resta, indubbiamente, un bello stimolo per tutti, soprattutto per chi non è andato oltre il manuale del liceo. È ora che ascolti anche l’altra campana.