Giornata della memoria per le Vittime Meridionali

questo il comunicato ufficiale del 3 aprile scorso

L’ORDINE DEL GIORNO CONSILIARE SULLA GIORNATA DELLA MEMORIA PER LE VITTIME MERIDIONALI:

La Commissione Cultura del Consiglio comunale di Napoli, dopo aver ascoltato in audizione il parere della presidente della Società di Storia Patria (Renata De Lorenzo) e della docente Marcella Marmo, tre giorni fa ha rinviato di nuovo la questione al Consiglio comunale per un’ulteriore discussione. L’ordine del giorno, che venne presentato dal M5S, sarà approfondito di nuovo, per una differente formulazione. D’accordo con la decisione della commissione, presieduta da Elena Coccia, anche l’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele.

ECCO LA PARTE FINALE DEL COMUNICATO DEL 3 APRILE SCORSO:
“Per questo la presidente Coccia ed i commissari hanno ritenuto per ora non condivisibile l’ordine del giorno così come formulato, e rinviato ad ulteriore approfondimento il testo anche con il proponente e con gli altri consiglieri comunali”.
Il Capo ufficio stampa
Mimmo Annunziata

ALCUNI COMMENTI

Caro prof Eugenio Di Rienzo, ricorda quell’antico e bellissimo proverbio napoletano in cui un potenziale acquirente di acque chiede al venditore di acque itinerante ed estivo le condizioni dell’acqua in vendita e la risposta del venditore è forte e chiara (“neanche la neve!”) ? Ecco lo schema seguito dal Comune con la prof. De Lorenzo…
Gennaro de Crescenzo

A mio parere sono 2 le note che stridono in tutto ciò. In primis mi chiedo come sia possibile che l’amministrazione abbia ignorato, di fatto, l’ABC del programma (ripristinare la verità storica) dei movimenti meridionalisti che han dato da sempre l’appoggio alla giunta arancione. In secundis mi chiedo perché Flavia Sorrentino (meridionalista convinta e con delega all’autonomia) non sia stata invitata in commissione: forse la sua voce era scomoda innanzi all’Assessore alla cultura?
Luca Antonio Pepe

Queste amministrazioni che tergiversano sulla cancellazione di strade ed altro intitolate ai nostri massacratori mi fanno indignare, non vorrei che i “nostri” per non far torto agli invasori si perdano nei meandri dei rinvii. Predicano bene per raccogliere consensi dall’ormai ampia platea borbonica e razzolano male per paura di perdere le famose poltrone dorate che dispensa l’nvasore
Mauro lo conte

Signori miei, provate ad immaginare se venisse ufficializzato tutto quello che ormai sappiamo sulla conquista del sud. I governi tutti dovrebbero ammettere pubblicamente che hanno da sempre raccontato una falsa storia di cui i laureati si beano. Figura di cacca davanti al mondo intero. Ma quella verità storica è ineluttabile…sarà pubblica!
Peppe Rossi

NON SE NE PUO’ PIU’… Lo dico senza astio o acrimonia, con simpatia e affetto amicali, ma con altrettanta risolutezza! Era quasi ovvio pensare che la proposta di istituire una “giornata di memoria dei briganti” sarebbe andata incontro a resistenze varie, non ultima quelle della Società di Storia Patria di Napoli. Quello che non avrei mai immaginato è che, nella foga di inveire a destra e a manca (senza “indicazioni stradali” cioè), si arrivasse a intravedere la possibilità di una denuncia (testuale: “L’Istituto di Storia Patria potrebbe essere denunciato”) nei confronti della Società che, tra l’altro, sconterebbe la colpa di essere “UNA ISTITUZIONE VOLUTA DAL FASCISMO” (sempre testuale). Ora, io sono personalmente convinto che le varie Società di Storia Patria esistenti nel territorio meridionale abbiano la colpa di una lettura solamente fideistica e celebrativa del Risorgimento e dei fatti che l’accompagnarono e quella, ancor peggiore, di una proterva spocchia culturale nei confronti di chiunque a quei fatti si accosti in maniera critica. Però la colpa di essere un’istituzione voluta dal fascismo proprio non regge: se è vero che il fascismo ne incoraggiò e promosse l’attività, è altrettanto vero che la sezione napoletana della Società vide la luce nel dicembre 1875 (milleottocentosettancinque!!!!). Anzi a voler proprio essere pignoli… nel 1843 (milleottocentoquarantatre), con la Società Storica Napoletana di Troya!!!! Sbaglio o il fascismo era ancora di là da venire??? Poi ci meravigliamo quando ci prendono a pomodori… La vogliamo smettere, una volta per tutte, travolti dalle passioni, di raccontare bufale e di vanificare con queste ultime gli sforzi di chi sputa sangue per portare alla luce le ragioni taciute di un Sud annesso e colonizzato ad usum delphini?
Valentino Romano