Passioni D’Autore

Passioni D’Autore
Le tracce discrete della filosofia
Dal 21 al 22 ottobre, in Valle Telesina, rivive un piccolo festival della passione, nato dall’esperienza di Tabula Rasa Eventi, che festeggia quest’anno i suoi 10 anni di storia, con 62 favole filosofiche e un saggio sul bello con uno dei più affascinanti autori contemporanei: Ermanno Bencivenga. L’incontro con E. B. è avvenuto attraverso una corrispondenza quasi “amorosa”, ma sicuramente sul filo di un’istantanea affinità sul tema del viaggio di Sant’Anselmo D’Aosta, mentre si lavorava al documentario che ha naturalmente coinvolto anche Ermanno Bencivenga, filosofo e pellegrino dello spirito come il monaco di Canterbury. Le passioni mettono le gambe al cuore e allora, quasi a un secolo di distanza, sulle orme di Sant’Anselmo, Ermanno Bencivenga ha scelto come meta del suo viaggio a Sud: il Sannio dove ha trovato l’accoglienza di altri viaggiatori impegnati nella ricerca del bene e del bello.
Dopo la tappa del 2009, tutta dedicata alla musica di Fabrizio De André, indimenticabile ispiratore di ogni sogno, la rassegna Passioni d’autore 2015 sarà condivisa con tanti amici e collaboratori: gli studenti dell’Istituto Telesi@ e della scuola media di San Salvatore, gli amici del Versus festival, la libraja (libreria Controvento) e tutti coloro che sceglieranno appassionatamente di esserci.
Promosso da tabularasaeventi.net

ermannoErmanno Bencivenga
filosofo, saggista, docente alla University of California ed editorialista de Il Sole24Ore
Il bene e il bello, etica dell’immagine
21 ottobre 18.30 Libreria Controvento/Telese Terme (BN)

La Filosofia in 62 favole
22 ottobre ore 10 Parco delle Terme//Telese Terme (BN)
Ingresso libero

Note:
Ermanno Bencivenga è ordinario di scienze umane e filosofia presso l’Università di California; logico di fama, ha dato importanti contributi alla filosofia del linguaggio, alla filosofia morale e alla storia della filosofia. In Oltre la tolleranza, Manifesto per un mondo senza lavoro e Parole che contano ha elaborato un’utopia politica. Per il grande pubblico ha scritto La filosofia in sessantadue favole, Parole in gioco, Il piacere: indagine filosofica, Filosofia in gioco e Il bene e il bello. È autore delle raccolte di poesie Panni sporchi, Un amore da quattro soldi, Polvere e pioggia, Poesia dei miei coglioni e Le parole della notte, della tragedia Abramo e del romanzo Il giorno in cui non tornarono i conti. Ha fondato e diretto per trent’anni (fino al 2011) la rivista internazionale di filosofia Topoi. Collabora al quotidiano Il Sole-24 Ore.

il bene

 

Il bene e il bello, etica dell’immagine

Nella società di massa il potere, in ogni sua forma, ha imparato a fare delle immagini un formidabile strumento di propaganda; ma una foto come quella che Nick Út scattò ai bambini colpiti dal napalm in Vietnam ha cambiato la storia suscitando un travolgente moto di indignazione contro la guerra. Ispirato dai grandi filosofi occidentali, Ermanno Bencivenga ci guida alla scoperta del significato etico delle immagini, muovendosi sul doppio registro della passione e del giudizio. I numerosi esempi tratti dalla storia dell’arte, dal cinema, dalla pubblicità e dalla cronaca confermano uno dei cardini del pensiero kantiano: il bello è simbolo del bene. Lo può rappresentare in modo diretto, come la Sant’Anna di Leonardo, o in modo indiretto, facendone avvertire la mancanza, come ilGiudizio universale di Michelangelo. L’esito è identico: risvegliare in noi il desiderio del bene. E se quello della moralità è un compito interminabile, che si scontra con la consapevolezza della nostra imperfezione, allora la bellezza può riconciliarci con il nostro destino di esseri razionali: può accendere in noi la pace e la speranza prima che al loro posto s’insinuino nostalgia e rimpianto, e il compito ci appaia di nuovo insormontabile.

 

 

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La Filosofia in 62 favole

Per illustrarci i temi chiave sui quali la filosofia da sempre si interroga, Ermanno Bencivenga ha scelto un linguaggio insolito: quello delle favole. Ne è nato, nel 1991, uno dei libri di maggior successo della divulgazione filosofica italiana, La filosofia in trentadue favole, poi ampliato in diverse edizioni successive fino ad approdare a La filosofia in sessantadue favole. Il noto filosofo torna qui a parlarci di un mondo in cui il quattro vuole essere dispari, gli oggetti si ribellano, le scuole insegnano cose false e due gemelli sono costretti a scambiarsi un’unica faccia. Incontriamo anche una luna che non c’è, un vento scherzoso, una pioggia di fogli; e persino una storia che non sapeva come andare a finire. In questo mondo la magia è negli occhi di chi guarda, nella meraviglia di chi osserva le cose con l’innocenza di un bambino, di chi gioca a chiedersi – perché – sapendo che ogni risposta cela sempre una nuova domanda. Perché proprio dal senso di stupore, dall’incantamento con cui i bambini ascoltano le favole che nasce la riflessione filosofica.