Seneca ripete gli esami di maturità

𝐒𝐞𝐧𝐞𝐜𝐚 𝐫𝐢𝐩𝐞𝐭𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐬𝐚𝐦𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐭𝐮𝐫𝐢𝐭𝐚̀
Alla veneranda età di duemila anni, Lucio Anneo Seneca è stato sottoposto ieri agli esami di maturità.

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Seneca ripete gli esami di maturità

Alla veneranda età di duemila anni, Lucio Anneo Seneca è stato sottoposto ieri agli esami di maturità. In verità Seneca è un ripetente, perché già altre volte in passato ha dovuto sostenere le tracce degli esami di maturità. È anche vero, però, che le sue lettere a Lucilio, i suoi libretti sulla felicità vanno ancora come l’olio. Qualche anno fa, un librino in tema di felicità tratto dalle opere di Seneca, è stato addirittura in testa alla classifica. Più long seller di così. Anch’io dieci anni fa, dedicai un libro a Seneca, Vivere non basta, uscito da Mondadori: avevo immaginato di ritrovare le lettere di risposta che Lucilio aveva inviato al suo “maestro”. Andai persino nella sua città natale, Cordoba, e mi feci una foto ricordo con lui, sotto il suo monumento, come avrete visto.
Scrissi quel testo avendo in mano una gloriosa edizione delle Lettere a Lucilio, sottolineata e chiosata da mio padre in due fasi diverse. Bella calligrafia, trascrizioni e pensieri che risalgono a più di mezzo secolo fa. E poi, più di recente, in piena vecchiaia, incerta e più grande calligrafia in pennarello nero, linee storte. Ricordo che mio padre prestò quel libro a una signora a cui avevano ucciso il figlio, commissario di polizia. Quel libro, gli disse poi quella signora quando glielo restituì, le era stato di conforto più degli affetti e delle preghiere. Ritrovai nelle sue pagine sparsi foglietti paterni con tremante scrittura ed alcuni estremi tentativi di resistere alla notte. Citazioni estrapolate, esercizi fisici e mentali per non perdere la vita, la vista e la memoria e restare ancora in sé. Poi si arrese, perse di vista il suo Seneca, abbandonò il suo libro e visse gli ultimi anni come una mezza morte, in una lunga lamentosa capitolazione. Infine se lo portò la notte. E ancora dubito se ad aspettarlo al di là c’era San Pietro oppure Seneca. Ricordo che questo libro glorioso lo portava con sé anche al mare, e lo sottolineava a cavallo di uno scoglio, nello stesso posto dove ora lo sto sfogliando io.