Seul – Il marciapiedi traditore. – V riflessione

Il marciapiedi traditore.

Quante probabilità ci sono, ci chiederemo noi, che in un marciapiede della città di Seoul, con diciotto milioni di abitanti, ci sia’ un marciapiede sconnesso ? Quasi zero, direte voi, che sapete bene che questa è una città quasi perfetta, dove il sistema viario e’ perfetto e i marciapiedi, le piste ciclabili e i parchi cittadini sono mantenuti alla perfezione. Ebbene, tutte le mattine, io mi faccio a piedi circa un kilometro e duecento metri ( li ho misurati) dal mio appartamento per andare a prendere la metropolitana per andare al lavoro. Una mattina di tre anni fa, sono inciampato in una disconnessione del marciapiedi e sono finito lungo lungo per terra. Ora, cadere lungo per terra in una affollata via di Seoul è una esperienza che vi prego di risparmiarvi. Si forma subito in capannello di persone indistinte (alcune donne gridavano e piangevano non so perché) con un chiacchiericcio indistinto, in una lingua sconosciuta, dove a me sembrava di capire ogni tanto la traduzione in coreano di “poveraccio”. Per un misterioso meccanismo che non mi fu dato di capire a seguito della caduta tutte le mie carte di credito e il bancomat e il telefonino sono fuoriuscite dalle mie tasche e si sono sparse per terra in un ampio raggio intorno a me. Io ero nitidamente più preoccupato del fatto che mi fossi fatto male di recuperare le mie carte di credito, senza le quali a Seoul era meglio morire. Comunque mi sono rialzato ho recuperato tutto e con la migliore dignità possibile ho proseguito il mio cammino. Al mio ritorno a casa, nel pomeriggio, ho ripercorso la stessa strada in senso inverso, e cercavo mentalmente il punto dove ero caduto e, meraviglia delle meraviglie In quel posto un piccolo cantiere aperto con alcuni operai che avevano tolto parte del marciapiedi e lo stavano ricostruendo!!! Questa si chiama civiltà!

Carlo Perugini

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