Il Campanile della Pietrasanta a Napoli

Il Campanile della Pietrasanta a Napoli: uno dei più antichi d’Italia

Il Campanile della Pietrasanta a Napoli: fra storia e leggenda, uno dei più antichi d’Italia.

Arte e Cultura

Articolo di Andrea Tomo, 26 Gen 2024

Fonte Wikimedia Commons

Con l’iscrizione al patrimonio UNESCO del centro di Napoli, non ci stupiamo se troviamo, nel cuore della nostra amata città, opere architettoniche che detengono dei primati, o quasi. A piazzetta Pietrasanta, su via dei Tribunali, sorgono il Campanile della Pietrasanta e la chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta.

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Il Campanile della Pietrasanta a Napoli, tra i più antichi d’Italia

Appartenente al complesso della chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta e precedentemente ritenuto il campanile più antico d’Italia, è tutt’ora uno dei più antichi d’Italia. Datato fra il X e XI secolo, il campanile è una torre in laterizio con, al primo livello della muratura, diversi inserti lapidei di spoglio di epoca romana, forse provenienti dal tempio di Diana. Le finestre, sono bifore ad archi circolari, divise da colonnine di marmo.

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La chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta

Storicamente l’edificio della chiesa sorse su quello che in antichità era un tempio dedicato a Diana – divinità latina – sotto l’episcopato di Pomponio fra il 524 e il 532, come basilica paleocristiana. La chiesa venne successivamente edificata fra il 1653 e il 1678 in chiave barocca su progetto di Cosimo Fanzago e fu la prima della città ad essere dedicata alla Vergine.

Nel 1803 il complesso venne adibito a caserma dei pompieri e, durante la seconda guerra mondiale, i bombardamenti danneggiarono gravemente la struttura. Il restauro fu portato a termine nel 1976 e, dopo decenni di chiusura, la chiesa è riaperta e visitabile e, svolge oggi funzione di auditorium.

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Il diavolo e la leggenda della Pietrasanta

Se la chiesa venne dedicata alla Vergine è proprio per via di un’antica leggenda. Come citato, la basilica sorge su quella che era un tempio dedicato alla dea Diana, i cui riti erano riservati alle donne. Queste, nominate “janare” o “dianare” furono accusate di stregoneria poiché erano capaci di invocare il demonio.

Così nacque la leggenda: un diavolo nella forma di un grosso maiale, tutte le notti, si aggirava nei dintorni della piazzetta, spaventando i passanti col suo terribile grugnito. Dalle incessanti richieste e paure del popolo, fu proprio il vescovo Pomponio a decidere l’edificazione della chiesa di Santa Maria Maggiore.

Infatti, la Vergine Maria gli apparve in sonno e ordinò di costruire la basilica proprio sul tempio di Diana, per sconfiggere quello spaventoso male, precisando di procedere alla costruzione solo dopo aver trovato una pietra di marmo nascosta sotto al terreno da un panno di colore celeste.

Per molto tempo, i vescovi ogni anno, sgozzavano una scrofa affacciati alla finestra della basilica, per scongiurare il male. La chiesa prese il nome “della Pietrasanta” poiché custodiva al suo interno una pietra che procurava l’indulgenza a chi la baciasse e, per tradizione, si dice che sotto la piazza sia stato sepolto papa Evaristo.

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