L’ALTRA LUCIA

L’ALTRA LUCIA
(questa, napoletana doc!)

Premessa
A Napoli, gli innamorati chiedono protezione ad una “Lucia” che da secoli è considerata la loro protettrice, e che è una delle tante “anime pezzentelle” (dal latino peto = chiedo) che si trovano nel sottosuolo della chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco; affidate al buon cure dei credenti, offrono protezione, in cambio di fiori e preghiere che le conducano al Purgatorio: si sa, il popolo napoletano attualizza tutto e crede ancora, dopo millenni, che Luciella stia ancra aspettando il Paradiso… Due le leggende sul personaggio La prima racconta che Lucia, unica figlia di Don Domenico d’Amore, principe di Ruffano e marchese di Ugento, a sedici anni, subito dopo le nozze con Giacomo, Marchese di Santomango, fu colpita dalla tisi e morì. Come spesso accadeva a Napoli quando si spegneva una giovane ragazza, anche questa morte scatenò grande commozione tra le spose e le mamme del quartiere della Pietrasanta e del Purgatorio ad Arco.
La seconda versione è che Lucia amasse sin da bambina un giovane che ricambiava il suo amore. Per sposarsi, però, aspettavano che lei diventasse maggiorenne; così lui, nell’attesa era andato a lavorare come operaio in una fabbrica di polvere da sparo. Mentre si avviavano i preparativi per le nozze, a un passo dal matrimonio, il promesso sposo morì in un’esplosione avvenuta nel deposito di polvere da sparo e Lucia, in preda al più totale sconforto, dopo aver indossato il velo da sposa, si gettò in un pozzo.

La certezza
Il teschio di Lucia si trova in una nicchia rivestita di celeste incoronato da un velo nuziale e da un diadema su cui troneggia il suo nome: tutt’intorno ci sono fiori, ceri, gioielli, ex-voto d’argento e cartapesta. Il velo potrebbe quindi indicare il matrimonio sospeso, oppure la speranza che la ragazza, prima o poi abbia un posto tra i santi canonizzati.
La sua storia incanta e commuove tutti i visitatori. I devoti si fermano a chiederle grazie e la pregano di intercedere presso il Signore; spessso le lasciano un biglietto in cui, oltre a testimoniarle affetto, raccontano in poche righe le loro pene sentimentali, il desiderio di trovare l’amore, di trovar marito, di conservare la serenità familiare. Lucia, l’oggetto di culto più amato delle anime del Purgatorio ad Arco e la sposa più fotografata di tutti i tempi. ascolta in un religioso silenzio Nota finale Nella stessa edicola sono conservati altri teschi, forse una coppia di sposi il cui triste destino gli ha inflitto la stessa sorte: per una brutta malattia morirono insieme, un giorno prima delle nozze, amandosi per l’eternità.

(da alcun miei vecchi post, modificati; immagine: Wikipedia)

Pasquale Peluso