Morcone – Celebrata due volte la Festa del 4 Novembre

Celebrata due volte la Festa del 4 Novembre

4 Novembre o 5 Novembre: Morcone si divide in due. Da una parte c’è un gruppo spontaneo di cittadini che celebra la festa del 4 Novembre il 4 Novembre dall’altra l’Amministrazione Comunale che festeggia la ricorrenza del 4 Novembre il 5 Novembre. Quella del giorno 4 vissuta dal comitato cittadino è stata di grande intensità emotiva: ordine e silenzio in corteo, la banda musicale in testa agli oltre cento partecipanti di sangue murgantino, la suggestiva fiaccolata fino al monumento in onore dei caduti eretto, hanno fatto da cornice a una giornata pregnante di valori autentici, senza ostentare roboante enfasi, ma nella giusta misura, come la ricorrenza del 4 Novembre impone. E sarà così anche il prossimo anno e il prossimo anno ancora e nel tempo in avvenire. Nove sono i cittadini morconesi che hanno sostenuto economicamente la manifestazione con spontanea volontà per una spesa complessiva computata in euro duecentocinquanta. La corona di alloro è stata offerta da un fiorista locale, p.l. ha omaggiato le torce. In forma spettacolare, pomposa, invece, ha inteso celebrare la Festa del 4 Novembre l’Amministrazione Comunale il successivo giorno cinque. Rispettiamo la volontà della classe dirigente del paese, ma per quello che è il nostro pensiero non siamo sicuramente tra quelli che condividono la decisione. Celebrare la Festa del 4 Novembre il giorno 5 Novembre, è come celebrare la festa della Repubblica il 3 giugno, o festeggiare il Santo Natale in un giorno che non sia il 25 dicembre, lo immaginate! Non ci sono generali, colonnelli o capitani che tengano a nostro avviso, la Giornata delle Forze Armate e dell’Unità d’Italia va onorata il 4 novembre perché il sacrificio e il coraggio, quello che hanno speso i tanti eroi italiani per l’ideale di libertà fino alla morte, sono valori che uniscono e non dividono. Le spaccature in seno alla comunità murgantina diventano sempre più evidenti: dalla casa circondariale ai semafori, dalla vulnerabilità della scuola all’eolico, al no alla beneficenza per le popolazioni terremotate del Centro Italia. E’ avvilente assistere impotenti alla storia di una comunità forte che improvvisamente deraglia nel corso del suo cammino! Ricordando quel lustro che sempre ha palesato con orgoglio Morcone negli anni passati, oggi ci appare come un paese illuminato da una flebile luce sporadicamente accesa da qualche interessante evento organizzato dalle proliferanti associazioni locali. Qualcuno spera nell’effetto psichedelico di un semaforo per riaccendere la luce che irradia le menti umane brancolanti nel buio.

Gabriele Palladino