Onore ai caduti di Nassiriya a 12 anni dal loro sacrificio

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Onore ai caduti di Nassiriya a 12 anni dal loro sacrificio

Ricorrono oggi i 12 anni dall’attentato terroristico che costò la vita a 19 soldati italiani in Iraq
Giuseppe De Lorenzo – Gio, 12/11/2015 – 12:34

Sono passati ormai 12 anni da qul novembre del 2003 quando un camion bomba devastò la base militare italiana di Nassiriya, uccidendo 17 soldati e 2 civili tricolori.

Ragazzi che un Paese normale riconoscerebbe in maniera doverosa per il loro sacrificio. Ma non qui, dove le divise sono viste con diffidenza, le armi con disprezzo e le missioni di pace con astio.

Per i caduti di Nassirya, come per tanti altri militari tornati dal fronte con la bandiera tricolore avvolta sulla bara, dopo i funerali di Stato è rimasto poco o nulla. Di loro non si parla, a loro son dedicate poche piazze e pochissime vie. Nel decennale ci fu anche una polemica sul mancato conferimento delle medaglie al valor militare. Imbrazzante capitolo di una vicenda grottesca: anche chi ha un nome e un cognome finisce nel calderone – di fatto – dei militi ignoti. Nel senso che nessuno fa memoria di loro.

Il 12 novembre del 2003 alle 10.40 locali, un camion esplode di fronte alla base MSU dei Carabinieri. Prende fuoco anche il deposito delle munizioni e muoiono 19 italiani e 9 iracheni. Cosa si può fare, allora, per ricordarli? Di ricorrenze ufficiali ce ne saranno in giro per l’Italia, in alcuni casi uniranno anche la politica. In altri la divideranno. Con sindaci che si terrano ben lontani dalle commemorazioni. Noi scegliamo di pubblicarne i nomi, per fare in modo che da “militi ignoti” possano diventare un esempio. Modelli per quelle generazioni che troppo spesso – sostenuti da certi salotti – guardano altrove. Magari a Carlo Giuliani: il no-global santificato.

Non è un caso, ha spiegato infatti il generale Giuseppe Governale, comandante del Ros dei Carabinieri, che sia stata scelta proprio questa giornata per arrestare i black bloc che il primo maggio scorso devastarono Milano. “Una risposta dell’Arma – ha detto – a quell’episodio che ancora ci coinvolge e che non abbiamo dimenticato”. Questa data è stata scelta per “ricordare i caduti della strage di Nassiriya”:

I carabinieri: Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante. Giovanni Cavallaro, sottotenente. Giuseppe Coletta, brigadiere. Andrea Filippa, appuntato. Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente. Daniele Ghione, maresciallo capo. Horacio Majorana, appuntato. Ivan Ghitti, brigadiere. Domenico Intravaia, vice brigadiere. Filippo Merlino, sottotenente. Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante. Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante. I militari dell’esercito: Massimo Ficuciello, capitano. Silvio Olla, maresciallo capo. Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore. Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto. Pietro Petrucci, caporal maggiore. I civili: Marco Beci, cooperatore internazionale. Stefano Rolla, regista.