I gay e il Papa

I gay e il Papa

Papa_Francesco_00-150x150È tutta questione di… amore.

Come accade spesso, ancora una volta Papa Francesco fa discutere la comunità umana, religiosa e non, di fronte a concetti che sono sempre esistiti, nel Vangelo, e mai del tutto comunicati alla comunità dei fedeli, da parte di Santa Madre Chiesa.

Mi riferisco a ciò che emerge da questo articolo,(Coppie gay, papa Francesco: “Sì a legge sulle unioni civili”Il Papa apre al sostegno della Chiesa per le leggi sulle unioni civili tra persone omossessuali. La novità che arriva da un documentario (Francesco Boezi – Mer, 21/10/2020 Una dichiarazione che farà discutere, in un contesto culturale già particolarmente interessato da contrasti interni e da polemiche: Papa Francesco si è espresso in maniera favorevole rispetto alle unioni civili- https://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-fornisce-sostegno-legge-unioni-civili-1897927.html). e che concerne la posizione di Sua Santità rispetto alle unioni civili di persone omosessuali.

Ho sempre dichiarato di non essere d’accordo sull’idea di famiglia nel caso di unioni omosessuali, perché con il termine, famiglia, intendiamo un tale universo di significati precisi, tradizionali, storici e religiosi, tutti inclusivi, che è meglio continuare ad utilizzarlo in riferimento a questi significati. Sono sempre stato d’accordo, invece, su uno Stato che tutelasse qualsiasi altro tipo di unione civile, omosessuale ed eterosessuale, che non volesse partecipare a quella classe culturale di significato che ha la famiglia.

Le unioni civili non sono famiglia, nel senso cattolico del termine, ossia non rappresentano coppie di persone che hanno contratto il sacramento del matrimonio, come lo intendono coloro che si credono e si professano cristiani.

Sulla base di questo presupposto, che mi sembra chiaro, evidente e lampante, non possiamo certo discutere rispetto a ciò che si legge nel Vangelo, e mi riferisco ai credenti, nel senso che le espressioni esistenziali del Cristo non sono mai state emarginanti, se non rispetto a comportamenti dichiaratamente malevoli ed inumani. Nel Vangelo si legge che è immondo ciò che esce dalla bocca dell’Uomo (Mt. 15,11), mentre è mondo ciò che vi entra. Direi che sarebbe il caso, prima di esprimere qualsiasi giudizio, meditare proprio su questa concezione che oggi, diremmo noi, ha a che fare con i nostri output ed input.

Per una persona che crede nel Vecchio e Nuovo Testamento, come nel mio caso, siamo tutti figli di Dio, e nessuno di noi ha espressamente e coscientemente chiesto di venire al mondo. Non abbiamo scelto i nostri genitori, la classe sociale della famiglia nella quale vivremo, la geografia nella quale nasceremo e cresceremo, e nemmeno il tempo storico nel quale esisteremo. Insomma: siamo qui, su questa terra, per scoprire quello che crediamo di essere, in un cambiamento continuo, senza sosta e senza posa. Siamo qui nolenti, e dobbiamo trovare, volenti, il motivo per cui vivere, affrontando tutti i problemi e gli inconvenienti dolorosi che la vita ci pone. L’unica ricetta antropologicamente valida e l’unica medicina che abbiamo, naturalmente e coscientemente a nostra disposizione, è l’amore, grazie al quale tutto si cum prende.

Ecco perché sono d’accordo, e completamente, in quello che dice il Pontefice a questo proposito.

Ed è stato anche chiaro, niente affatto ambiguo, secondo me.

 

 

alessandro_bertirotti3Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).

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