Avevo scattato delle foto bellissime

Avevo scattato delle foto bellissime
con la tavola imbandita e la tovaglia rossa con grandi pistilli e petali a testa in giù, ma mentre le scorrevo sul display ho pensato: “Io mangio”, ma chi accartoccia la pancia?

Avevo scattato delle foto bellissime

dove troneggiava la coca cola, l’acqua da plin plin, il vino, quello “decantato” e i bicchieri di cristallo, ma mentre le scorrevo sul display ho pensato: Io “bevo”, ma chi “munge” le nuvole?

Avevo scattato delle foto bellissime

seduta comoda sul divano morbido, colorato e setoso, immersa nel calore tiepido del camino, con gli addobbi d’intorno e l’odore del pandoro, ma mentre le scorrevo sul display ho pensato: io sono al caldo, ma “quelli” nelle tende?

Avevo scattato delle foto bellissime

contando i pianeti dal mio letto caldo e soffice: la luna infilata tra lenzuola e trapunta, l’umido della notte e i passi felpati di un cane randagio, ma mentre le scorrevo sul display ho pensato: e quelli che non hanno un posto dove dormire?

Non ho scattato più foto e per non pensare, ho liberato le mie metafore…

ho scansato il telefonino
mi sono rannicchiata, ma mentre ricamavo i pensieri ho pensato:
e quelli che non hanno diritto di esprimersi?
Una candela in mezzo al buio, così mi sono sentita.

m.p (Buon Natale a tutti, poi torno…).