il Commissario di P.S. Celestino Zappone

Pontelandolfo ricorda il Commissario di P.S. Celestino Zappone

foto-zapponePontelandolfo ricorda il Commissario di P.S. Celestino Zappone freddato a colpi di arma da fuoco in Sicilia il 3 settembre 1943. Zappone nasce a Pontelandolfo il 13marzo del1909. Mostra fin dall’adolescenza uno spiccato interesse per le materie giuridiche. Si avvia con profitto agli studi superiori e porta a termine la carriera scolastica con la laurea in giurisprudenza all’età di 22 anni. Si trasferisce per lavoro il 1° gennaio 1930 nel Comune di Sassari. Dopo alcuni anni di brillante carriera arriva la meritata promozione a Commissario di Pubblica Sicurezza e Celestino approda a Roma. Egli è giovane, intelligente, coraggioso, di grande valore, tanto che il ministro Scelba, assecondando anche la sua massima aspirazione, gli concede di trasferirsi alla questura di Palermo dove da qualche tempo detta legge uno spietato criminale, il famoso bandito Giuliano. Ben presto il giovane Commissario si cala col giusto piglio nella dura realtà sicula e nel giro di pochi mesi riesce addirittura a mettersi in contatto con il bandito Salvatore Giuliano, stabilendo con lui un rapporto quasi amichevole. Diverse volte i due si incontrano tra le montagne di Monte Lepre e Partinico. Celestino riesce quasi a persuadere il maggiore esponente della malavita siciliana ad espatriare nella lontana America.

Il suo progetto, però, nel momento in cui sta per realizzarsi naufraga miseramente a causa dell’infiltrazione di altre bande di malavitosi. Durante il suo soggiorno palermitano più volte si distingue per coraggio e abnegazione. Il 17 aprile 1947, intorno alle ore 15,00, in località Rione della Madonna, via Gallo – Villa Patti -, presso Partinico, il Commissario in seguito ad un violento e sanguinoso conflitto a fuoco, riesce a sgominare parte della banda che aveva preso in ostaggio il famoso scultore siciliano Cecchino Geraci, liberando così il sequestrato. All’età di 43 anni, vittima di un agguato, viene gravemente ferito in Partinico nei pressi di un bar alle ore 21,30 del giorno 3 settembre 1948. Trasportato nell’ospedale militare Principale di Palermo vi giunge già morto. I giornali del tempo così titolavano e commentavano l’accaduto: “Notte di Sangue a Partinico Tre Soldati Sono Caduti – Il capitano Di Salvo, il commissario Zappone e il maresciallo Messina si avviavano tranquilli verso casa quando la luce si spense e, dall’angolo della strada, furono lanciate tre bombe. Sugli agonizzanti, poi, la bestialità dei banditi infierì a raffiche di mitra”. Centinaia di agenti di polizia e carabinieri vennero inviati alla ricerca dei malviventi. Nel corso del rastrellamento il carabiniere Salvatore Marino rimase ucciso da una raffica di mitra esplosa accidentalmente da un collega. La banda di Salvatore Giuliano, tra il 1943 ed il 1950 si rese responsabile della morte di centinaia di persone, tra i quali decine di membri delle Forze dell’Ordine. In onore di Celestino Zappone una piazza di Pontelandolfo nel centro storico porta il suo nome.
Gabriele Palladino


a-cavallo
http://www.cadutipolizia.it/Fonti/1943-1981/1948zapponi.htm
Caduto nell’adempimento del Dovere 3 Settembre 1948

Zappone Celestino Commissario di Pubblica Sicurezza Questura di Palermo

Venne assassinato il 3 Settembre in un agguato compiuto in Via Finazzo a Partinico (PA) da parte di elementi della Banda Giuliano che scagliarono alcune granate contro il funzionario di Polizia e il capitano dei Carabinieri Antonio Di Salvo e il maresciallo dell’Arma Nicolò Messina che si trovavano con lui in quel momento. I tre membri delle Forze dell’Ordine, rimasti gravemente feriti, vennero finiti a colpi d’arma da fuoco dai banditi usciti allo scoperto.

Centinaia di agenti di Polizia e carabinieri vennero inviati alla ricerca dei malviventi. Nel corso del rastrellamento il carabiniere Salvatore Marino rimase ucciso da una raffica di mitra esplosa accidentalmente da un collega.
La banda di Salvatore Giuliano, tra il 1943 ed il 1950 si rese responsabile della morte di centinaia di persone, tra i quali decine di membri delle Forze dell’Ordine.