L’assegno unico fascia per fascia

L’assegno unico fascia per fascia: tutte le cifre

2 Febbraio 2022
Lo studio della Fondazione ha l’obiettivo di fare chiarezza sulle somme che l’Inps, a cominciare dal prossimo mese, erogherà direttamente a chi ne ha fatto richiesta

Ignazio Riccio

La Fondazione studi dei consulenti del lavoro ha snocciolato alcuni numeri di grande interesse che escono fuori da un approfondimento effettuato sulle conseguenze del passaggio all’assegno unico universale a partire dal prossimo primo marzo. Con il nuovo sistema, in assenza di Isee e con redditi elevati, che precedentemente non determinavano alcun sostegno, per esempio, si ha accesso a un contributo base che garantisce un’entrata mensile costante. Si potrà arrivare a un beneficio stimato annuo di 732 euro con due redditi da lavoro per padre e madre, coniugati e con due figli maggiori di 3 anni, rispettivamente di 110mila e 55.800 euro.

Al contrario, in assenza di redditi cospicui ma con un Isee elevato, il valore dell’assegno unico universale potrebbe essere inferiore rispetto alle attese. Lo studio dei consulenti del lavoro ha l’obiettivo di fare chiarezza sulle somme che l’Inps, a cominciare dal prossimo mese, erogherà direttamente a chi ha fatto richiesta tramite l’apposita applicazione disponibile sul portale dell’Istituto o degli enti di patronato. Questo assegno sarà calcolato non solo sulla base della condizione economica del nucleo familiare, individuata attraverso l’Isee tenendo conto dell’età dei figli a carico, ma anche sulla situazione patrimoniale che non obbligatoriamente inquadra la ricchezza di una famiglia.

Basta pensare ai beni immobili ricevuti in eredità. In questo caso i proprietari devono sostenere costi onerosi senza guadagnarci alcun profitto. Secondo l’approfondimento dei consulenti del lavoro, di fronte a redditi da lavoro medio-alti e a un Isee superiore ai 40mila euro, l’erogazione di un assegno unico con valore fisso di 50 euro determinerà, per i beneficiari, un sostegno economico decisamente inferiore rispetto a quanto percepito in precedenza. Lo scenario che ne viene fuori prevede una possibile perdita annuale fino a 946 euro rispetto alla situazione precedente con due redditi da lavoro di padre e madre, rispettivamente di 35mila e 18mila euro, coniugati e con due figli maggiori di 3 anni.

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Se consideriamo, poi, un nucleo familiare con un figlio con disabilità grave, un solo reddito da lavoro e un Isee inferiore a 25mila euro, si potrà ottenere con l’assegno unico un beneficio assolutamente contenuto, stimato in 284,76 euro. Invece, a parità di situazioni reddituali e familiari, un Isee più basso rende vantaggioso il passaggio all’assegno unico universale, con 1.383,48 euro annui in più per una famiglia con due redditi di padre e madre rispettivamente di 31.350 euro e 19.800 euro, coniugati e con due figli maggiori di 3 anni, e un Isee stimato di 23.850.

 

https://www.ilgiornale.it/news/economia/consulenti-lavoro-e-assegno-unico-quali-sono-nuove-cifre-2007163.html