Green pass: ecco il testo del decreto

Green pass anche per colf e partite Iva: ecco il testo del decreto
16 Settembre 2021

Via libera del Consiglio dei ministri al nuovo decreto per l’estensione del certificato verde. Dalle sanzioni ai controlli: ecco tutte le novità dal 15 ottobre
Luca Sablone

Il Consiglio dei ministri ha deciso: a partire dal 15 ottobre praticamente tutti dovremo avere il green pass. Il Cdm ha sostanzialmente formalizzato quanto emerso dalla cabina di regia che si è riunita in mattinata. Così il governo tiene fede all’impegno preso nelle scorse settimane, quando il premier Mario Draghi aveva annunciato la volontà di procedere con un’ampia estensione dell’obbligo del certificato verde andando avanti con gradualità.

Il super green pass

Alla fine così è stato, con l’intenzione di estendere il modello scuola al mondo del lavoro: il decreto (clicca qui per leggerlo) riguarda i lavoratori della Pubblica amministrazione, del comparto privato, quelli domestici (come colf e baby sitter) e le partite Iva. La disposizione si applica anche a tutti i soggetti che svolgono (a qualsiasi titolo) la propria attività lavorativa o formativa presso le amministrazioni, anche sulla base di contratti esterni.

Coinvolti dall’estensione del passaporto vaccinale pure chi svolge le attività di volontariato e quelle equiparabili. Non va poi dimenticato che il Parlamento e gli altri organi costituzionali potranno “autoregolamentarsi” e “adeguarsi in coerenza”. Saranno invece esclusi dall’obbligo i soggetti esenti dalla campagna vaccinale “sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute”.

Per le imprese con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di mancata presentazione del green pass, “il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, e non oltre il predetto termine del 31 dicembre 2021”.

Le sanzioni

L’accesso del personale nei luoghi di lavoro senza certificato verde è punito con una sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro. Chi non è in possesso del green pass è considerato assente ingiustificato. Per il periodo di sospensione ai lavoratori “non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato”.

A decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso fino alla presentazione della predetta certificazione e comunque non oltre il 31 dicembre. Non ci saranno però licenziamenti: non sono previste conseguenze disciplinari e verrà garantito il “diritto alla conservazione del rapporto di lavoro”.

Tamponi a prezzo ridotto

Per le farmacie scatta l’obbligo di adeguarsi alla convenzione che prevede un prezzo calmierato fino al 31 dicembre per i tamponi (8 euro per gli under 18 e 15 euro per tutti gli altri; saranno gratis solo per chi non può fare vaccino e per i soggetti fragili). In caso di inosservanza sono previste sanzioni per le farmacie da 1.000 a 10mila euro, fino alla chiusura dell’attività per non più di cinque giorni. Il governo ha accolto la richiesta degli enti locali sull’allargamento a 72 ore della vigenza del tampone solo se molecolare; quello rapido antigenico resta a 48 ore.

Chi deve controllare

I datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre dovranno definire le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, “anche a campione”. Andrà comunque previsto prioritariamente, dove possibile, “che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro”. Con un atto formale bisognerà individuare “i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni degli obblighi”.

Teatri e discoteche

Il governo conta di adottare successivi provvedimenti normativi in base all’evoluzione del quadro epidemiologico e all’andamento della campagna di vaccinazione. Per questo è stato chiesto al Comitato tecnico-scientifico di esprimere il proprio parere – entro il 30 settembre – “sulle misure di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative”.

Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, ha posto il tema della riapertura delle discoteche: l’eventuale via libera verrà valutato a partire dal primo ottobre, quando si discuterà anche dei teatri, dei palazzetti sport e dei cinema.