Il Casale di Santa Teodora-Ponte Sorgenza

Tratto da -Insediamenti esterni al comprensorio dell’Alto Tammaro-di Carmelo Lepore-“religiosità e territorio….”

S. TEODORA: del moasterium sncte Theodore, sito in loco Pontis Landolfi, si ha notizia per la prima e unica volta nel novembre 1064, allorché vi appare insediata una comunità monastica retta da un abate di nome Giovanni. Proprio a quei monaci si deve forse la fondazione del casale di S. Teodora, che nel 1272-73 appare soggetto alla giurisdizione spirituale e temporale dell’arcivescovo di Benevento(BC, cart. 390 n. 4. Cfr. S. BORGIA, Memorie istoriche dello pontificia città di Benevento, III, Roma 1769, p. IUS nota 1; cfr. anche A. ZAZO, Il rosole di S. Teodoro in un documento Al XIII secolo, in Samnium 30, 1957, p. 223), e che tuttavia poi si spopolò tra XIV e XV secolo forse a causa di “un acre mal sano”. Della sua chiesa, che, dopo l’annessione come beneficio sine cura al Seminario beneventano(Cfr. Benevento. Arch. del Seminario. hnventarii del Sagro Seminario e de’benefizii annessi in città e nelle Terre dello diocesi, ff. 89r, 387v (ad aa. 1590, 1664), era stata profanata e ridotta a “oratorio di via” nel 1705(Cfr. Pontelandolfo, Arch. Parr. SS. Salvatore, Libro de decreti della Sunto Visita dal 169 3 al 1707, f. 109r: “Havendo anche in questa settima Visita ritrovata questa Chiesa in istato sempre più indecente, ordiniamo, che onninamente Infra octo dies si esegua il decreto della sesta Visita 1cfr. f. 108r] per la totale spiantazione dell’Altare, e del tetto, e riduzione di essa Chiesa ad uso di Oratorio di via” , si vedevano pochi e informi ruderi ancora nella seconda metà del secolo scorso(Cfr. D. PERUGINI, Monografia di Pontelandolfo Campobasso 1878, pp. I8-21).