Real Palazzo di Caserta, e S. Leucio.

Pagine da Caserta_e_San_Leucio_descritti_dall_archRICERCA EFFETTUATA SU “GOOGLE LIBRI” DAL LIBRO “CASERTA E S.LEUCIO dwscritto dall’Architetto FERDINANDO PATTURELLI” nAPOLI -1826
Da pag.18 A 31

§1
Idea generale del Real Palazzo di Caserta, e S. Leucio.
IL Regno di Napoli non andò mai tanto superbo de’ suoi Sovrani, quanto dell’Augusta Regnante DINASTIA BORBONICA ; e non senza ragione. Imperciocchè l’imrnortal CARLO III, per avere riordinata la nostra Monarchia, la quale da circa due secoli e mezzo era stata Provincia di Potenza straniera , deesi considerare come un novello Fondatore della medesima. Fralle tante opere cui pose mente, e che fe eseguire di fatto nel tempo del suo felicissimo Governo, ideò quella di una novella Città; anzi con ogni premura procurò di superare tutti gli ostacoli per venire a capo di questo suo magnanimo pensamento. Sulle salubri, fruttifere, ed amene Campagne di Caserta lontana da Napoli per lo discreto spazio di miglia tredici e non più, che sei dalla Piazza d’armi di Capua caddero le mire del Re.

 

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Quindi dopo di avere colla sua Augusta Consorte acquistato il Contado Casertano dal Conte MICHELANGELO GAETANI,comunicarono la loro grandiosa Idea di erger’ colà, propriamente accosto ad un antico Palazzo Baronale, una splendidissima Reggia al famigerato in que’tempi LUIGI VANVITELLI che esercitava in Roma l’onorevole incarico di Architetto di S. Pietro. Il saggio Artista presentò subito progetti degni del suo merito, ed avendo incontrato ,il beneplacito Reale, il giorno 20 Gennaro del 1752 fu gittata la prima fondamental pietra del Gran Palazzo con solennità, e pompa tale, che non si può immaginar maggiore : e prestamente a’ 19 Giugno del medesimo anno sotto la sua direzione si mise mano alla grand’Opera. Il Re, e la Regina però non vider compito il Palazzo , giacchè dovendo passare a reggere la vasta Monarchia delle Spagne- nel ‘1759 lasciaron questa fabbrica arrivata al piano Reale. Il diletto lor figliuolo FERDINANDO fu felicemente il successor del Trono e della Magnanimità di CARLO. Quindi non solo si adoperò di menar al suo termine l’opera incominciata; ma di altre ne fu fondatore , e sopratutto ideonne una che sebben sia inferiore: a quella di Caserta nella mole, e nello splendore, non lo è però nella bellezza, e nella utilità. Io parlo della famosa Colonia di S. Leucio che deve al genio di FERDINANDO la sua esistenza, la sua legislazione e tutte quelle utilità, che a suo luogo andrem osservando. Nel fondar questa Colonia pensò FERDINANDo d’introdurre fra noi varie manifatture ed industrie principalmente quelle della seta, e mise in opera tutta la sua potenza, onde da tai manifatture risultasse la floridezza della Colonia medesima e di tutto quanto il Regno. Da questi esempj cotanto illustri non si allontana il presente nostro RE FRANCESCO, ed egli battendo le orme gloriose dell’ Avolo, e del PADRE, non solo aggiugnerà sempre, nuovo splendore , e perfezione alle già fondate Opere , come ha gloriosamente cominciato a fare; ma delle nuove andrà ancor egli immaginandone a vantaggio degli amatissimi suoi sudditi.

§. II.
Forma esterna del Palazzo.

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Un sorprendente, e grandioso viale , medio fra due altri men ampli, lungo circa un miglio e mezzo, che ha principio dalle prime case del paese detto S. Nicola alla Strada in distanza di miglia undici, e mezzo da Napoli annunzia al Forestiere la vicinanza della Reggia Casertana in faccia alla quale esso termina. Sorprende la vista della superba mole situata in linea del già detto viale fiancheggiata da due comodi quartieri, i quali girando in parte a forma ellittica racchiudono una gran piazza. Nel mezzo della piazza medesima fermandosi il Forestiere vedrà tutto il prospetto del Palazzo.
La figura di questo Regale Edifizio è rettangolare divisa Per mezzo, di una croce in quattro spaziosi cortili. È esposto co’suoi quattro lati a quattro punti cardinali se non perfettamente, con piccola differenza inclinando un tantino,il prospetto Meridionale verso Ponente. Nelle facce esterne presenta il solo Ordine Architettonico denominato Composito poggiante sopra un basamento bugnato a guisa di piedistallo con una balaustrata di sopra alla cornice, dell’ Ordine stesso. E generalmente diviso in sette registri di finestre, cominciando a contare da quelle delle cucine, che prendon lume dalla prima linea di cancellate, oltre due piani sotterranei. A’ suoi quattro angoli vi sono quattro risalti da sostenere quattro torri , che erano immaginate magnifiche, e più elevate del resto del Palazzo alla maniera de’ Castelli ; ed in mezzo a ciascuna delle due testate principali cioè di Meazogiorno, e di Settentrione si osserva un avancorpo simmetrico alle torri laterali già dette , che va a- finir con un frontone nel cui timpano è situato il quadrante dell’Orologio. Vien, decorata la faccia di Mezzogiorno, con tre magnifici portoni d’ingresso, che
traforando per dir cosi tutto il fabbricato presentano al passaggiero la gaia veduta del boschetto, e lateralmente a quello di mezzo si osservano due altre porte anch’esse maestose interrotte da quattro grandi basi da sostener simulacri: il tutto costruito con singolar sodezza .

§. III.
Interno – del Real Palazzo.
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Tostoché il forestiere avrà osservato l’esterna forma del Palazzo s’ incamminerà verso l’interno del medesimo. Nel centro del grande Edifizio ritroverà un punto interessante per la veduta, e lusinghiero per l’Arte, ove non potrà fare a meno di arrestare il passo. Qui fermato mirerà in faccia il bel viale, che mena alle peschiere, ed alla celebre cascata delle acque nell’opposto Montebriano; rivoltosi alle spalle il magnifico stradone per cui è venuto da Napoli ; e tornando nella prima posizione al dintorno i quattro spaziosi cortili, in cui resta diviso tutto il Real Palazzo; sulla sinistra la statua colossale dell’ERCOLE latino, e, sulla dritta la scala Reale montando la quale più cose andrà osservando degne di attenzione.

In fine alla prima tesa vedrà due grossi Leoni di marmo, simboli delle forze della ragione, e delle armi; nell’alto dell’opposta parete tre nicchie, quella di mezzo più maestosa, e ricca che presenta il simulacro dell’Augusto CARLO BORBONE avvolto in Regal Manto, ed assiso su d’un Leone; nelle altre due a dritta il simulacro della Verità, ed a sinistra quello del Merito; e sul capo il bel contrapposto di una doppia volta; la prima forata in forma ovale, e la seconda sovrapposta alla prima. Giunto sul primo ballatoio rivoltosi colle spalle alla porta ivi esistente scovrirà in questa posizione il punto interessantissimo della scena prospettica de’due Vestiboli superiore, ed inferiore, ove il grazioso intreccio di colonne, ed il taglio de’lumi ingredienti formano una illusione senza paragone; e ripigliando il cammino per una delle due rampe laterali ascenderà al suddetto Vestibolo superiore. Come nella scala , così nel Vestibolo ammirerà la graziosa, ed elegante disposizione de’marmi più belli, in massima parte del nostro Regno, arricchita di ornati in bassorilievo di marmo, di statue; di balaustri, e nella parte superiore di Colonne, e di pinture.
Questo grazioso vestibolo superiore, che trovasi a perfetto livello e de’Reali Appartamenti, e della Real Cappella, e dell’Ordine Architettonico della scala, è di figura ottagona simile del tutto all’altro sottoposto nel pian terreno. Contiene ventiquattro colonne del bell’ordine Ionico di Michelangelo Bonaroti,ed è architettato in maniera, che sostenuta la volta di mezzo da otto piloni isolati, fregiati euriticamente di sedici di queste colonne, si possa all’ intorno commodamente girare. Nel suo centro arrivando mirerà di prospetto a se la porta della Real Cappella; alla dritta e,sinistra due grandi porte d’ingresso a’ Reali Appartamenti, con due altre porte piccole laterali alle medesime che introducono a due scale per comodo de’piani superiori; d’ intorno quattro grandi arconi, che, intromettono abbondantissimo lume; e finalmente alle spalle un altro arcone con loggiato,che si affaccia sulla prima tesa della scala.

La Real Cappella Palatina, che ha una somigiianza con quella di Versailles tutta rivestita di marmi, è di figura rettantrolare, che termina con una grandiosa cona.
Nel fondo della medesima cona trovasi una bellissima tela rappresentante la Concezione di MARIA VERGINE, ed a’suoi fianchi due orchestre ricacciate in fuori.
Il rettangolo è chiuso da due magnifici portici, uno di quà, e l’altro di là sostenuti da colonne, e pilastri Corintii binati, e piantati sopra un basamento di piedistalli. tr’ quali evvi il passaggio per le sacrestie.Con questi portici da’quali si affaccia nella Chiesa attacca il Coretto destinato per la Real Famiglia, che resta alo stesso livello de’medesimi, e nel mezzo in faccia all’altare.
La volta ben scompartiLa a cassettoni, e ricchi intagli, è ricoverta in gran Parte di oro di zecchini. Sulle porte di questi portici, e su quelle del coretto, come pure fra l’una, e l’ altra porta del coretto medesimo , si veggon sette quadri , che rappresentan sette Misteri della Gran Vergine.
Uscito dalla Real Cappella, per la porta del Vestibolo, che guarda Mezzogiorno, passerà il curioso nel Real Appartamento, che comincia da tre grandi Saloni: il primo detto degli Alabardieri; il secondo delle Reali Guardie del Corpo; il terzo finalmente di prima Anticamera. Il primo Salone è molto semplice. Nel secondo vi è gran copia d’intagli di stucco, e bassirilievi, e si ritrova il grazioso gruppo di marmo greco rappresentante ALESSANDRO FARNESE coronato dalla Vittoria dopo aver soggio-. gate le Fiandre simboleggiate dalle figure, che calpesta, ammirabile per l’intreccio di quattro personaggi, che la somma perizia dell’Artista seppe ricacciare da un pezzo di colonna del Tempio della Pace di Roma. Il terzo salone, dal quale a sinistra si passa nell’ Appartamento vecchio, a dritta nel nuovo, e di prospetto si esce in una loggia coverta da un gran nicchione, che sporge nello spiazzo del Real Palazzo, è ricco di marmi stranieri assai pregevoli, ed è ornato nella volta di un bel fresco rappresentante lo sponslizio di ALESSANDR0 IL MACEDONE secondo Quinto Curz

L’Appartamento vecchio, è composto di un gran numero di stanze, e dietrostanze ben disposte, e decentemente addobbate per la maggior parte di stoffe di seta lavorate nella Real Fabbrica di S.Leucio, e di preziosi specchi ad un sol pezzo di palmi 5 per 10; e di volte in gran numero dipinte a guazzo da rinomati Professori. In esso meritan particolare attenzione i quadri ad oglio det celebre HACKERT, che s’incontrano nella prima, e nella quarta stanza: i tre graziosi Gabinetti del Re, e della Regina, nel primo de’quali si osserva un bellissimo mobilio di Frankfort, e sei stupendi quadri a tempra eseguiti dal testè citato HACKERT; nel secondo l’ottica di¬
sposizione e l’intreccio degli specchi ne’muri, e nella volta ; e nel terzo il grazioso scomparto degl’intagli di stucco nella volta e nelle pareti: le tre stanze che un tempo erano addette a libreria, in cui tutto lo stiglio è di mogano assai diligentemente lavorato, nella seconda delle quali si osseevano in cornici i disegni originali delle Opere di Caserta, e nella terza si ammirano i quattro celebri quadri eseguiti a fresco dal famoso FIIGER Tedesco: e’l Teatrino domestico per esercizio de’Reali Principi, e Principesse ricco di scene, il quale corrisponde al mezzo della facciata di Oriente del Palazzo ; e da cui si scovre sotto tutta la Città di Caserta.
L’ Appartamento nuovo, è quello destinato pel Re nel primo progetto del Palazzo; ed ancorchè comprenda un numero di stanze minore di quello dell’Appartamento vecchio, purtuttavolta presenta una maggior magnificenza, e ricchezza. L’ordine delle camere, è quello stesso, tranne picciolissimi divarii, che avea immaginato l’Architetto LUIGI VANVITELLI.
Le due prime sale destinate per seconda, e terza anticamera, la prirna detta di Marte, e la seconda di Astrea sono degne di tutta l’attenzione,e per la ricchezza degli intagli, e delle figure tutte rivestite di oro di zecchini e per la decorazione delle mura coverte di scagliola con lucido ad imitazione di varii marmi, e scompartite a pilastri Ionici, e Corintii binati con belli quadri nelle loro volte, abbondanti di bassirilievi, di figure, ed ornati. La gran sala destinata pel Trono, che verrà- pur essa splendidamente decorata, è ancora in costruzione; il rimanente gran numero di stanze poi, le quali a somiglianza dell’altro mezzo braccio dell’ Appartamento son tutte terminate e debbono venire addobbate con ricchi arazzi istoriati, hanno parecchie volte dipinte a guazzo da’migliori Artisti de’tempi nostri. Per un lungo numero di dietrostanze sortirà dall’Appartamento il Forestiere, e sarà condotto per una scaletta ellittica al Teatro ultimo oggetto interessante da fare osservare a’ Forestieri prima di sortire dal Palazzo.
La forma del Teatro è così detta a ferro Cavallo bastantemente comodo, capace di contenere più centinaja di persone. Comprende cinque linee orizzontali di palchetti, e nel suo giro si ravvisano dodici belle Colonne d’ordine Corintio d’alabastro di Gèsualdo, un bel palchettone pel Re, ed un gran lampadaro nel suo mezzo. Concorre a rendere magnifiche le rappresentanze di questo Teatro il livello del terreno, che è lo stesso del palcoscenico; di maniera, che aperto il gran portone posto all’ Occidente del Palazzo, si possono avere delle vedute Teatrali estesissime.

§ IV.
Real Boschetto.

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Alla sinistra del primo lungo viale del boschetto, vi è il bosco detto vecchio, perché di antica pertinenza de’ Principi di Caserta. In esso è da osservarsi un intreccio di lunghi, ed ameni viali, che offrono belle passeggiate all’ombra di maestosi alberi; un piccolo Castelluccio con altre casette contigue, tutte circondate da un canale d’ acqua , che comincia con una bella Cascatina; ed una spaziosissima pescbiera con graziosa isola nel mezzo, che contiene cinque.piccole pagliaie .
Ritornando dal bosco vecchio sul termine del primo viale, e montando per le due rampe si osserva tutto il gran tratto, che mena alla cascata diviso da quattro graziose, e magnifiche fontane; la prima denominata de’Delfini, detta comunemente canalone dalla forma, che presenta di lungo canale la seconda di Eolo ricca di statue, che rappresentano, i venti con due tese ornate di balaustri , e di altri gruppi di figure; la terza di Cerere ornata pur essa di statuee preceduta da un canale e d’altre vasche costruite a gradoni che formana graziosi veli d’acqua; la quarta di Venere ed Adone, che si veggono scolpiti in marmo sopra ben giocati scogli, e le vasche, che la precedono son pure a veli d’acqua, del tutto simili alle altre menzionate nella fontana di Cerere: finalmente sormontando una grandiosa scalinata semicircolare di travertino con balaustrate a’ fianchi, sulle quali sorgono le statue in marmo di diversi cacciatori, e, cacciatrici, si giugnerà in un gran ripiano.

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In questa posizione di prospetto si mira la gran caduta delle acque, che precipitandosi dal contiguo monte, e frangendosi in artifiziosi scogli si versano, nella sottoposta gran vasca. In mezzo ad essa sono situate due scogliere isolate, l’una con statue rappresentanti Diana corteggiata, dalle sue Ninfe, e l’altra con Atteone , che si va cambiando in, cervo cinto di cani. Nella posizione medesima avrà il forestiere a Levante l’ingresso nel vasto Giardino, Inglese ; a Ponente la strada , che conduce a S. Leucio; ed alle spalle un bellissimo orizzonte col prospetto del Gran Palazzo in distanza, e le varie peschiere già percorse, che formano un colpo d’occhio bellissimo. E più bella scorg~rà questa veduta, ed un più esteso orizzonte troverà salendo sul loggiato della grotta costruita a scogli in cima alla taduta delle acque ove dall condotto Carolino posto alla metà di questo monte si versa giù per la cascata l’acqua.
Più oltre montando arrivato in cima al monte goderà veramente il forestiere nel girar lo sguardo in per le belle campagne sottoposte. È mirabile in questo Monte il sito, che si trova a perfetto intraguardo col mezzo del Real Palazzo, nel quale mediante la continuazione delle due rampe laterali era stato, immaginato e dovea venir costruito un gran Cafeaus di fabbrica per finale di tutte le Reali Delizie; e’l grazioso boschettino posto a Ponente sparso di artefatti ruderi antichi, e di bellissime tortuose stradette. Quindi nel tratto del cammino, che intraprenderà per portarsi in S. Leucio, incontrerà varii punti di vedute, che non hanno gli uguali, fra gli altri quello, della vigna detta del ventaglio dalla forma, che presentà; e quello dell’ameno Casinetto Reale detto di S. Silvestro adorno di pensili giardini dalla parte meridionale, e di una spaziosa vigna dalla parte settentrionale, e di deliziosi parterra sottoposti al detto Casinetto; e’l lungo tratto di strada, che sempre in, luogo rinchiuso da muro fiancheggia il bel boschetto da servire alla caccia de tordi con un Casamento alla sua fine nella pianura posto sulla strada, che dalla caduta delle acque conduce al delizioso Real Sito di S.Leucio.

18th-Century Royal Palace at Caserta with the Park, the Aqueduct of Vanvitelli, and the San Leucio Complex

18th-Century Royal Palace at Caserta with the Park, the Aqueduct of Vanvitelli, and the San Leucio Complex
The monumental complex at Caserta, created by the Bourbon king Charles III in the mid-18th century to rival Versailles and the Royal Palace in Madrid, is exceptional for the way in which it brings together a magnificent palace with its park and gardens, as well as natural woodland, hunting lodges and a silk factory. It is an eloquent expression of the Enlightenment in material form, integrated into, rather than imposed on, its natural setting.

18th-Century Royal Palace at Caserta with the Park, the Aqueduct of Vanvitelli, and the San Leucio Complex © UNESCO

Outstanding Universal Value
Brief synthesis
The extraordinary monumental complex of Caserta, in the north of Naples, was planned in the second half of the 18th century by the architect Luigi Vanvitelli, according to the wishes of Charles of Bourbon to rival Versailles and Madrid. It includes a sumptuous palace with a park, gardens and wooded area, as well as the Aqueduct Carolino and the industrial complex of San Leucio, built for the production of silk.
The Royal Palace is the centrepiece of the whole architectural composition and is located on a central axis which connects and unifies the entire complex. The portico and the stream of the fountains in the park which lead to the scenic backdrop of the waterfall, formed by the Aqueduct Carolino, are also situated along this axis.
With its four courtyards and three atriums, the Royal Palace is a great example of monumental structure built to be a magnificent palace for the royal family and its court and, at the same time, an administrative centre inspired by the model of Escorial in Spain.
The park is the latest of the great European gardens inspired by the creations of Versailles and the 16th century models of villas in Rome and Tuscany. The English Garden is one of the greatest, oldest and most important picturesque gardens created in Europe.
The main part of the San Leucio estate is the ancient hunting Lodge of the Belvedere, converted by King Ferdinando IV of Bourbon into a silk mill to create an idealistic community of workers, who were guaranteed homes, schools, medical care and all services. The huge building complex, set around the inner courtyards, became the symbol of a model society based on the value of work and equality.
The Aqueduct Carolino, with its imposing viaduct “Ponti della Valle” is a stunning work of engineering and provides an extraordinary infrastructure not only serving the palace, the gardens and the future capital of the kingdom, but also the mills, the ironworks and the manufacturing industries located along its path.

Criterion (i): The 18th century estate of Caserta is a unique creation of the spirit of the Enlightenment which was able to build buildings of great architectural value, well set in a natural landscape, according to a broad scale development plan.
Criterion (ii): The 18th century Royal Palace of Caserta with the park, the Aqueduct Carolino, and the complex of San Leucio are all important evidence of the interchange of human values, thanks to the broad scale of its original project for an ambitious new town, consisting of imposing buildings, gardens, streets and surrounding natural landscape according to an innovative concept of planning. This new configuration of the landscape has been realized through engineering works of exceptional historical interest, like the Aqueduct Carolino, which was created to connect and unify the entire complex.
Criterion (iii): The monumental complex of Caserta is an outstanding example of urban planning implemented by the Bourbon dynasty, according to Vitruvian principles of solidity, functionality and beauty in line with the neoclassical culture in vogue at the time.
Criterion (iv): The outstanding value of the industrial complex of Belvedere, planned to produce silk, derives from the idealistic principles underlying its original conception and management.

Integrity
The site has good conditions of social-functional integrity because the Royal Palace and the Belvedere complex are recognized by the local community as a symbol of a historic period of development of the region; the Aqueduct Carolino retains its original utility serving not only royal properties but also surrounding areas.
The buildings have material-structural integrity because the later adjustments to interior spaces did not change the features of their architecture. The buildings and the gardens have been subject to scientific restoration and the surrounding area retains the principal features of the original landscape design.
The risks to the Royal Palace and park are the pressure of urban development in the surrounding landscape and the wear caused by the flow of visitors.
The risks to the San Leucio complex are urban development pressure in the surrounding landscape and the shortage of funds for maintenance, due to the lack of new uses for most of the building.
The risks to the Aqueduct Carolino are the transformation of the surrounding landscape due to urbanization and the shortage of funds for maintenance.

Authenticity
Even though the entire property has undergone conservation, the level of authenticity of the buildings and open spaces remains high. The original appearance is still well preserved and the inappropriate intrusions are limited to an acceptable minimum.
The restoration and the maintenance of the buildings and the gardens respect the original projects by Luigi Vanvitelli, his son Carlo, and Francesco Collecini, and retain the original material and structural consistency.
Local people keep alive the tradition of regularly visiting the palace and the park and encourage the continuation of craft production of silk in San Leucio

Protection and management requirements
In particular, the Royal Palace and the park, the English Garden, the Bosco di San Silvestro and the Belvedere buildings are protected as monuments.
The former Royal Estate of San Leucio, the surrounding Tifatini Hills and the medieval town of Casertavecchia are protected as landscape by the same Decree n.42/04. The surroundings of the Royal Palace, the wide elliptic square in the front of the southern facade and the huge street directed to Naples (Carlo III avenue) are also protected as landscape.
Any kind of intervention in this buffer zone needs the authorization by the competent authority (the Municipality and the Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism through the local office, the Soprintendenza relevant for “Belle Arti e Paesaggio” in the provinces of Caserta and Benevento).
A plan for the protection of the landscape (Landscape Plan) for the surroundings of the Royal Palace and the estate of San Leucio was approved by the Ministry of Culture in October 2000. The protection of the surroundings of the Aqueduct Carolino is entrusted to the landscape protection plan for the Monte Taburno, approved by the Ministry in 1996.
Responsibility for the management of state-owned assets has recently been transferred to the Museum of the Royal Palace of Caserta, an agency of the Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism created in December 2014, to guarantee the conservation and enhancement of the property.
Parts of the Royal Palace complex are currently used by the school of Military Air Force but in December 2014 the Ministries of Culture and Defence have approved a program to move the school away by December 2020 and to reserve the entire Royal Palace for cultural and educational functions.
The Bosco di San Silvestro is run by volunteers of the World Wildlife Fund for Nature (WWF), who are preserving and keeping it open to the public as an “oasis” of flora and fauna.
The Municipality of Caserta manages the Belvedere buildings, where there is a museum of the royal rooms and of silk production.