Santa Giocondina

Santa Giocondina

Riproposta di valori UMANI, STORICI, SOCIALI e RELIGIOSI

 

Patrimonio STORICO della Comunità locale

Nel 1824 per interessamento dei Reverendi Padri Agostiniani Don Angelantonio e Don Pasquale Lombardi di Pontelandolfo, aderendo ad un pio desiderio del Canonico Don Lorenzo Santopietro di Pontelandolfo, loro maestro, ottennero dal Sacro Deposito il corpo di Santa Giocondina Vergine e Martire, che fu portato a Pontelandolfo, depositando le reliquie nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli. L’arrivo delle reliquie a Pontelandolfo fu salutato come un grande evento sociale e religioso, tanto che i Canonici Don Lorenzo Santopietro e Don Nicola Longo ebbero una grandissima stima ed il fervore popolare consentì la esecuzione di una “elegante statua di cera con apposita urna portatile che da Napoli fece ingressonel 9 Luglio 1827 e processionalmente condotta venne situata nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli.

In tale occasione si fecero offerte alla Santa per circa 1.000 ducati (nel valore attuale circa 41.000 Euro e in lire 80 milioni), per consentire la ricostruzione della Chiesa della SS. Annunziata, luogo di sua destinazione, e consentire in tal modo di situare decentemente la sacra reliquia.

E tra il 1827 ed il 1828 grazie alle offerte dei devoti di Santa Giocondina venne restaurata e riaperta al culto la Chiesa della SS. Annunziata, dove venne trasferita e situata la statua.

A distanza di dieci anni nel 1837, con una popolazione di 4.970 abitanti, si potevano già contare ben 74, tra neonati e fanciulli fino ai 9 anni, nuovi nomi di “Giocontina/o”,e “Maria Giocontina” ed altri derivati al posto dei nomi del passato “Geronimo/a” , “Lucretio/a”.

 

16 Maggio 1867 –ORO di Santa Giocondina-

Al Sig. Sindaco di Maddaloni – L’Uffizio scrivente, mette a profitto la bontà di V. S. Ill.ma e per l’effetto le rivolge le più sentite preghiere.

Diversi anni sono nella Chiesa di padronato Comunale venne derubata di vari oggetti di oro, che adornavano l’immagine di S. Giocondina. Da prove evidentissime, che anzi da documenti si ha che gli oggetti succennati si trovano, per titolo di voluto, deposito presso codesto Sacerdote Don Simone Quintavalle, e dicesi che un altro conterraneo di costà avesse eseguito tale atto. Reiterate promesse, ed assicurazioni epistolari esistono del cennato depositario presso il cappellano di questa Chiesa Sig. Don Luigi Canonico Longo, ma però sotto pretesto di ottenere una indebita rivalsa non ha fin qui consegnato il cennato oro, ed argento.

Ciò posto chi scrive non saprebbe abbastaza commendare alla bontà del Sig. Collega far sentire al Signor Quintavalle il dovere di tosto consegnare gli oggetti medesimi giusta la distinta che si reca dal latore della presente, e così ovvierà ogni sua giuridica responsabilità, tanto in linea Civile, che in linea Penale, mentre questo Municipio, è più che determinato non tralasciare mezzi di sorta, onde raggiungere lo scopo del ricupero, e se fa d’uopo colla mediazione del Sig. Prefetto di questa Provincia agirà con ogni efficace mezzo, contro il ridetto Sig. Quintavalle. Intanto nella lusinga che il tutto venisse restituito si spedisce il latore della presente Consigliere di questo Municipio, acciò riconosca e verifichi gli additati oggetti, e se si crede espediente può benissimo tutto consergnarsi al cennato Consigliere Sig. Boccaccino Salvatore. Gradisca così anticipate grazie di questo Ufficio con ripromesse al riguardo di ogni ricordanza e stima. – Il Sindaco ( di Pontelandolfo) –

21 Maggio 1867 – Al Sig. Sindaco di Pontelandolfo – Oggetto : Ricupero di oggetti di oro ed argento. – Maddaloni 21 Maggio 1867 – Se cotesto Consigliere Boccaccino latore della di Lei nota emarginata avesse avuta la pazienza di attendere il risultato delle pratiche da me usate con questo Sacerdote Quintavalle Simone, si avrebbe già lui portati gli oggetti di oro e di argento, che si trovano presso di esso Quintavalle, il quale, per amore della pace e per evitare strepiti giudiziari, è condisceso di consegnarli anche senza introitare la cifra sborsata. Tale determinazione del Quintavalle mi affretto parteciparla alla S.V. per lo dippiù a praticarsi . Pel Sindaco in congedo L’Assessore Nicola Nifanti.

 

3 Giugno 1867 – Al Sig. Sindaco di Maddaloni-  Quest’Uffizio è sommamente grato alle buone cure di V. S. in circa il ricupero dell’oro ed argento di questa Chiesa di S. Giocondina, ed onde mettere a profitto i compartiti favori pei quali se ne avrà durature ricordanze si spedisce costà il Consigliere all’uopo delegato Sig. Boccaccino Salvatore anche perché costui ha il bene conoscere personalmente la lodata S. V. onde ricevere i referti oggetti. Gradisca intanto le più sentite azioni di grazia, e l’inqualificabile stima di chi soscrive . Il Sindaco (di Pontelandolfo).

10 Marzo 1868 – Riscontro al foglio dei 21 Maggio 1867Al Sig. Sindaco di Maddaloni –

Dichiarandosi sommamente grato questo Municipio alle ottime cooperazioni della S. V. spiegate pel ricupero del’oro, ed argento di questa Chiesa di S. Giocondina, e mettendo a profitto i compartiti favori di cui se ne avrà duratura memoria, si spedisce a bella posta colà il primo Assessore all’uopo delegato, Sig. Filomeno Golino, renditore della presente, cui potranno esere consegnati gli oggetti in discorso, il che non si è praticato prima, attesi diversi incidenti, che ne hanno distratta l’attenzione, e specialmente la invasione colerica, che ha mantenuto preoccupato quest’Uffizio. Gradisca intanto i più sentiti ringraziamenti, e gli attestati di alta stima del qui sottoscritto. Il Sindaco (di Pontelandolfo).

12 Marzo 1868 – Al Signore Sindaco del Comune di Pontelandolfo – Oggetto: Runisforia di oggetti d’oro, e di argento come sotto.

Su riscontro al suo gentil foglio del 10 corrente n. 124 mi onoro assicurarla d’aver consegnato al Signor Filomeno Golino primo assessore di cotesto Municipio, spedito qui a bella posta, gli oggetti d’oro e di argento come al margine segnati, i quali mi sono stati consegnati nel momento che le scrivo, dal Preg. Reverendo Sacerdote Don Simone Quintavalle, dal quale si avevano in  consegna come da precedente corrispondenza. A titolo solo di regolarità di corrispondenza, la pregherei esser gentile di accusarmene ricevuta. Il Sindaco Carbone – [Elenco oggetti] Anelli d’oro di diverse qualità e dimensioni N° trentatre  – 33; Fili di coralli N° due uno di essi con acinelli di oro – 2; Fili di oro numero tre, uno con degli acinelli , o coralli di vetro ed un altro con una crocetta di oro – 3; Cori d’oro Numero quattro – 4; Crocette d’oro Numero due – 2; Medaglietta d’argento N° uno – 1; Reliquia d’argento una – 1; Sustà piccola di oro una – 1; Numero 30 coralli di ambra – 30; Un cocchiarino di argento – 1; Manico di coltella di argento – 1 = Totale n. 79.

18 Marzo 1868 – Riscontro al foglio dei 12 Stante n. 282- Al Sig. Sindaco di Maddaloni.

Co sommo compiacimento si sono veduti ricuperati gli oggetti di oro, e di argento, che adornavano la Statua di Santa Giocondina, mercè la di Lei efficace cooperazione, dei quali se ne accusa ricevuta, giusta la descrizione sottane in margine. Io con questo Municipio, per non dire tutti questi concittadini, ne rendiamo vive grazie a Lei, per lo zelo, ed impegno, che ha spiegato nella circostanza, di che se ne serberà sempre memoria. Potrà ella in qualsivoglia rincontro disporre di me, pregandola di gradire gli attestati di stima. Il Sindaco (di Pontelandolfo).

 

1931 – Siccome la Chiesa dell’Annunziata è molto malridotta e flagellata dalla pioggia che entra dal tetto mezzo sprofondato, onde evitare che la bella statua (Corposanto) di S. Giocondina si deteriorasse, nel giugno di quest’anno è stata trasportata nella Chiesa del SS. Salvatore ed è stata deposta presso il primo pilastro a sinistra di chi entra, dove rimarrà finchè il Municipio non accomoderà la Chiesa dell’Annunziata. Nell’urna si è fatto l’impianto di luce elettrica.

 

1944 – Il 30Luglio la statua di S. Giocondina V. e M. (corpo santo), che dal 1930 era stata portata nella Chiesa del SS. Salvatore, perché la Chiesa dell’Annunziata minacciava di crollare, fu rimessa in detta Chiesa la quale, a cura di Aida Rinaldi, ha avuto le necessarie riparazioni sia col rifacimento quasi totale del tetto, sia col rafforzamento di vari punti del pavimento e del soffitto sia con le finestre fatte a nuovo.

 

L’anima sinceramente cattolica di Pontelandolfo, a volte istintiva e passionale,  nei grandi momenti di spiritualità ha sempre manifestato di essere capace di grandi slanci e di una plebiscitaria dimostrazione di amore e di fervore religioso.

La cattolicità di questo popolo, frammista a volte alla paganità, si è talvolta confusa nell’animo burlesco e cansonatorio dell’indole paesana, per cui anche le manifestazioni religiose non potevano sfuggire alle battute salaci o “cansonatorie” degli astanti.

Valori Umani di questa Pontelandolfo che vengono fuori durante la rappresentazione del Dramma Sacro di Santa Giocondina …..

 

RAPPRESENTAZIONI e articoli

 

Dramma Sacro 1964 = 1^ Settimana Folkloristica – 1-2-3 Agosto – Con Toscano Lidia, Rossi Michele, Forgione Maria, Vessichelli Pasqualino, Santopietro Pellegrino, Rinaldi Peppino, De Angelis Riccardo, Perugini Valentino. Mancini Pellegrino, Petronzio Mario, Longo Francesco, Rossi Flavia, Castaldi Costantina….. ed altri (littori e soldati) –

(giornale) Tutti in piazza per il Dramma Sacro- una fotografia di 50 anni fa con gli attori che moltissime volte rappresentarono il mistero della martire S. Giocondina. La loro interpretazione fedele ed esperta è sempre viva nella popolazione di Pontelandolfo e negli spettatori che numerosi accorrevano dai paesi vicini. La rappresentazione drammatica di una vicenda storica della persecuzione di Diocleziano da quei valorosi interpreti fu affidata agli attori di oggi che da parte loro ne rinnovano e tramandano l’artistica esecuzione celebrando così una gioiosa manifestazione di fede e una provvida ripresa di un patrimonio culturale valido più che mai nei nostri tempi. L’attesa celebrazione e l’ospitalità notoria dei cittadini di Pontelandolfo sicuramente richiameranno il solito folto pubblico che troverà la più idonea occasione per uno svago riposante e salutare.

 

Dramma Sacro 1970 =

Dramma Sacro 1977 =31 Luglio- 1 Agosto – Festeggiamenti in onore di S. Giocondina.

Fratelli, Nel rinnovare l’antica festività della martire S. Giocondina, rivolgiamo un caloroso invito a tutti i concittadini e simpatizzanti a partecipare alle tradizionali manifestazioni che si terranno nel nostro paese. La rievocazione drammatica della vita della Santa deve ravvivare negli animi di tutti gli stessi sentimenti dei nostri padri, che ne vollero tramandare la testimonianza per una fede tenace ed operante, caratteristica della comunità di Pontelandolfo. Possano tutti i nostri concittadini, insieme ai numerosi emigranti d’oltre oceano rivivere nel culto alla martire e nella meditazione del suo eroico esempio quei fondamentali valori religiosi e civili, che ci spronano e ci sostengono nel cammino della vita e fanno rifiorire, nel solco della fede, le più genuine tradizioni umane, per rendere la nostra comunità unita e prosperosa nel bene e nella pace.

(Giornale Roma 12 Luglio 1977) – Da New York a Pontelandolfo per onorare Santa Giocondina- In questi giorni il centro sannita si popola di oriundi e emigrati per la tradizionale festa- Vengono da Paesi lontani per raccogliersi intorno alla statua amata. – Riesce, oggi, molto agevole ritornare a Pontelandolfo, come in qualsiasi altro paese, anche se si dovesse venire da molto lontano. E’ facile ritornare; ma altrettanto facile andarsene a riprendere gli abituali impegni con l’animo ricco di ricordi e di nostalgie, di gioie e di amarezze antiche e recenti. Di fronte alla vita che prorompe e si rinnova dovunque e che alle volte non viene avvertita a causa della consueta lontananza, prendono maggiore consistenza amici carichi di anni e di affanni, vuoti ammonitori, borgate non più vivaci di persone e di opere. Eppure se un giorno per un universale spontaneo divisamento tutti gli oriundi di Pontelandolfo e i loro figli, sparsi in Europa e in America e altrove, si trovassero qui, al loro posto di origine, il paese non potrebbe assolutamente più contenerli.

Saranno ventimila, trentamila, forse più; ma una cosa è certa, che da per tutto hanno portato con la loro innata laboriosa tenacia di affermazione la lingua, il costume, le tradizioni e il folclore della propria gente e l’attaccamento alla propria terra desiderata e certamente rivista almeno una volta per confrontare la posizione di oggi con quella di allora e trarre nuovo vigore per ulteriori e più soddisfacenti conquiste. Non mancano, pertanto, degli appuntamenti annuali, dei richiami istintivi o provocati che nella grande Piazza Roma raccolgono per alcuni giorni i vicini e i lontani. Ed è una festa: un incontro atteso ed espansivo, un ritorno lieto di recuperi e di sorprese che fanno bene a tutti: a quelli che restano e a quelli che, purtroppo, sono sospinti ad andar via. Pontelandolfo ha una storia antica, che spero di mettere in luce dedicandomi con maggiore disponibilità a importanti ricerche; l’altra recente, dell’ultimo tempo del nostro Risorgimento, nota in campo nazionale e internazionale. Su quest’ultima si è scritto, proiettato e detto molto a proposito e a sproposito in quanto l’analisi storica con la relativa interpretazione non sempre è stata serena ma succuba di una ideologia determinante e indiscussa. Anche ultimamente alla televisione italiana c’è stata una distorsione degli avvenimenti dovuta a strabismo culturale o peggio a servile accomodamento alla richiesta del padrone di turno. Questi avvenimenti risorgimentali sono rimasti impressi nei nostri padri e più profondamente ancora nei nostri nonni, i quali ultimi in gran parte portavano, nei loro ricordi, una testimonianza diretta di quegli eventi che tragicamente caratterizzarono l’annessione dei nostri territori al regno d’Italia. Non sono mancati, neppure dopo la seconda guerra mondiale, dei fatti notevoli che sollecitarono l’attenzione dei cronisti e delle autorità e per qualche tempo sconvolsero l’artigianale e agricola vita del piccolo centro. Sono queste ormai reminiscenze più o meno lontane; quello che può interessare attualmente è la vita e, in genere, tutte quelle iniziative che riescono a rendere sempre più tenaci i vincoli tra i residenti qui e quelli di gran lunga più numerosi che si trovano all’estero specialmente negli Stati Uniti. In questi giorni, recandomi di frequente a Pontelandolfo, ho notato una entusiastica e appassionata agitazione che accomuna un folto gruppo di adulti e di giovani, gli uni per dare e gli altri per ricevere, intenti a preparare e a rinnovare con la collaborazione di esperti e di esponenti del luogo, una tradizione cara e affascinante, da oltre un secolo, per l’intera popolazione. Si tratta dell’allestimento in criteri moderni del noto e sempre valido dramma sacro in onore della Santa Vergine e martire Giocondina, i cui resti mortali sono gelosamente conservati nella Chiesa Madre del paese e di cui si celebra la festività nel mese di luglio. Le generazioni passate ne curarono intelligentemente il testo e lo recitavano puntualmente ogni anno nell’affollata Piazza Roma rinsaldando, così, la vita comunitaria e rinfrancando lo spirito in mezzo alle incessanti fatiche quotidiane. Vi sono in tutti i cittadini l’attesa e la certezza che si rinnoveranno, e in maniera più spettacolosa, le simpatie e l’affluenza anche dei forestieri sempre attirati da simili espressioni culturali popolari. Sarà, soprattutto, questa rappresentazione un richiamo per tutti i concittadini residenti altrove, anche in America, che si rallegreranno di questa indovinata iniziativa per ritrovarsi insieme nell’accogliente piazza del paese, ricordare il passato e auspicare progetti per l’avvenire. La programmazione prevede, inoltre, tutta una serie di manifestazioni relative alle attività del bel comune sannita di cui in seguito si daranno notizie invitanti e dettagliate. (Rocco Boccaccino).

(Il Mattino- 9 Agosto 1977) – 13^ edizione della Settimana folkloristica voluta da Don Emilio matarazzo ed iniziata nel 1964 –

Dramma Sacro 1979 =

 Dramma Sacro Settembre 1981 =  Spettacoli in Canada (Montreal) e Stati Uniti d’America (Waterbury) – Un incontro che segna una data indimenticabile, un momento storico di grande gioia e commozione, in cui si è dato concretezza a un discorso qualificante, culturale e religioso. Una manifestazione teatrale che ci farà rivivere un capitolo di quella storia che i nostri fratelli e amici emigrati non possono dimenticare “Il martirio di Santa Giocondina” una riproposta di valori umani. Storici, sociali, religiosi, un patrimonio meraviglioso di quei valori che il nostro mondo, avvolto in un contesto di grande smarrimento e insicurezza, apprezza e ricerca… un incontro con la Comunità di Waterbury dove vivono così numerosi i figli della nostra terra.

Il dramma Sacro del “Martirio di Santa Giocondina” nel Settembre del 1981 venne portato in America ed in Canada nelle città di Montreal e Waterbury, dove i nostri connazionali ebbero modo di rivivere e riappropriarsi della loro storia umana e religiosa. Rappresentazioni seguite con passione di Pontelandolfesi, orgogliosi delle proprie tradizioni umane, storiche e religiose.

(Il Dramma Sacro viene proposto e recitato dagli oriundi anche in America ).

(Luglio 1977- Lettera del Parroco agli Americani)

Carissimi concittadini, il legame che unisce tutti voi, operanti in America, con i parenti e con il Paese di origine, diviene sempre più tenace ogni qualvolta noi ci accingiamo a rinnovare le più belle tradizioni della vita del nostro paese. Stiamo preparando con entusiasmo, lo stesso di quelli che ci precedettero, il dramma sacro di S. Giocondina che tante folle, nel passato ha raccolto nella nostra piazza principale in una comunanza di fede e di valori civili. Questo stesso scopo ci proponiamo di raggiungere nel riprendere, dopo brevi anni di pausa, la sacra rappresentazione dell’antico mistero. Con la partecipazione di qualificate ed esperte persone stiamo rinnovando tutto . scene, canti, interpretazioni, per offrire, nella prossima estate, uno spettacolo degno della preziosa eredità ricevuta dai nostri padri e delle aspirazioni delle nuove generazioni. In questa fase preparatoria il nostro pensiero affettuoso e solidale ricorre a voi tutti, decisamente impegnati, come noi, a conservare e tramandare le tradizioni della nostra terra, le quali hanno formato una popolazione laboriosa ed artefice della propria buona sorte. Noi vorremmo venire da voi, nella folta ed unita Comunità di Pontelandolfo di Waterbury per offrirvi e rivivere insieme i misteri di S. Giocondina. Noi non disponiamo dei mezzi occorrenti, ma potremo realizzare questo desiderio se voi ci venite incontro con il pagamento del viaggio di andata e ritorno degli attori e del trasporto delle scene necessarie. Con essi verrebbero, a loro spese, non pochi concittadini per visitare parenti ed amici forse non visti da molti anni o mai conosciuti. Se questa proposta verrà accettata, potete voi stessi stabilire l’epoca della venuta. In Agosto o in Settembre. Questo incontro sarà l’occasione più felice per ritrovarci tutti insieme e per consolidare l’intima, familiare unione tra la Pontelandolfo di oltre Oceano e quella Italiana. E la Santa Martire, intorno alla quale si strinsero le generazioni passate e il cui dramma nostalgicamente spinse gli emigrati a ritornare per qualche tempo, ancora una volta benedirà i cittadini tutti, vicini e lontani, auspicando un avvenire sempre più decoroso e le più desiderate fortune. Nella fiducia di rivederci vi salutiamo fraternamente.

 

Dramma Sacro 1987 = 2-3 Agosto – Rappresentazione del Dramma Sacro : Ritorna la festa della Martire S. Giocondina, riportando nel cuore del popolo l’eco di mille ricordi, che si ricollegano, per antica e gloriosa tradizione, alla pietà e alla fede dei nostri avi. Fedele alla secolare e cara consuetudine, il comitato va curando con rinnovato spirito di entusiasmo i preparativi per i festeggiamenti, affinchè essi riescano sempre più adeguati al decoro che li ha caratterizzati per il passato. Nel rendere onore alla Santa Giocondina, Pontelandolfo saluta i suoi figli di America, che sono venuti numerosi quest’anno in breve vacanza al paese natio.  Di essi è noto l’attaccamento alle proprie radici, che li rende cultori appassionati di ogni manifestazione religiosa e continuatori di ogni espressione di vita legata alla cultura e alle tradizioni del nostro paese. La rituale rappresentazione all’aperto del dramma sacro , curata, come sempre, con scrupoloso impegno, riscuoterà  – ne siamo certi – consenso di pubblico, degno del passato; e siamo anche fiduciosi che essa avrà particolare incisività, grazie agli svariati accorgimenti tecnici e alle notevoli innovazioni adottate per conseguire migliori successi artistici, scenografici ed acustici.

 

( Il Mattino –30 Luglio 1987) – Dramma Sacro e folk a Pontelandolfo

Con la sua 26^ Settimana Folkloristica Pontelandolfo, per i contenuti programmatici, si va attestando sempre più ai vertici del folklore nazionale e del dramma sacro. Una manifestazione quella del dramma sacro, che si configura nelle vicissitudini che caratterizzano la vita di Santa Giocondina, che trova le sue radici nei tempi lontanissimi e che ripropone ogni anno una antica tradizione di religiosità popolare. La storia si rifà ai tempi dell’anticristianesimo messo in atto dalla Roma degli imperatori quando essere cristiano veniva inteso come contrapposizione al paganesimo al quale la egemonica Roma era fermamente ancorata. Giocondina, figlia di un senatore romano, che poi divenne anch’egli cristiano, all’abiura del suo credo cristiano preferì essere decapitata. Tale discorso, riproponendolo in chiave drammatica, vuole essere un messaggio ed un motivo di riflessione per l’odierna società molto proclive a quel dannoso materialismo che, coartando le coscienze, mira a portare l’umanità a dimenticare quei valori dettati dal Vangelo che postulano gli uomini al rispetto dei vincoli di amore e di fratellanza. Il dramma di santa Giocondina è autonomamente organizzato, sotto la guida e l’animazione del Parroco don Giovanni Casilli, dalla Comunità Parrocchiale di Pontelandolfo. Per quanto attiene al folklore……

 

L’ultima volta Agosto 1996 (?)- Una delle caratteristiche della religiosità popolare di Pontelandolfo è il culto secolare verso la martire S. Giocondina. Come ben sapete la tradizione vuole che ogni sette anni venga rappresentato un dramma sacro in suo onore. L’ultima volta è stato effettuato nell’agosto del 1996. per non venir meno a questa pia consuetudine sarebbe doveroso da parte nostra adoperarci perché venga messo in scena nell’estate prossima 2004. (don Giuseppe).

(Articolo senza data) Dramma Sacro a Pontelandolfo – Un dramma sacro tradizionale, dal titolo “S. Giocondina martire” andrà in scena domenica in piazza Roma a Pontelandolfo. Lo spettacolo, sarà rappresentato da attori dilettanti, tutti noti professionisti del comune sannita. Interpreti saranno (è questo l’anno ?) Vittoria De Michele (S. Giocondina), Giovanna albini (Lucia), Michele Rossi (Merio), Vittorio De Michele (Diocleziano), Pasquale Vessichelli (Prefetto), Corrado De Michele (Generale), Gianni Rinaldi (Capitano), Gaudenzio Di Mella (Centurione), Mario Petronzio (Carnefice), Gabriella Maffei (Angelo). La regia è di Michele Rossi, il tecnico alle luci ed al suono Amedeo fusco, il suggeritore Franco Delli Veneri, scenografia Nicola Lopez. La rappresentazione del dramma sacro è stata patrocinata dal parroco di Pontelandolfo don Giovanni Casilli il quale si è particolarmente impegnato per la buona riuscita della manifestazione.

 

 Miracolosa Immagine di S. Giocondina V. e M. il cui corpo si venera in Pontelandolfo –

santagiocondina

Dalla monografia di Ponteladolfo edita nel 1828 a cura dell’Avv. Dott. Daniele Perugini, rilevasi che le ossa di S. Giocondina V. e M., per interessamento di due religiosi dell’Ordine Agostiniano, RR. Padri Angelantonio e Pasquale Lombardi, si ottennero dal Sacro deposito di Roma nel 1824 e, collocate in elegante statua di cero, fecero da Napoli solenne ingresso in questo paese fra una moltitudine di popolo acclamante il 9 luglio 1827. Da allora queste ossa sante si venerano nella Chiesa della SS. Annunziata in Pontelandolfo, ove specie in occasione della festa che si celebra nel luglio di ogni anno, quale anniversario dell’ingresso accorrono numerosi i fedeli anche dai paesi limitrofi, per implorare grazie per la valevole intercessione di questa Vergine ed invitta Martire di Cristo. La caratteristica di questa festa è costituita dalla rappresentazioe di un dramma sacro che illustra la vita e il martirio della Santa e che viene interpretato da abili elementi locali con vero entusiasmo di fede e spiccato senso artistico.

(Testo giornalistico – senza data)- Le manifestazioni sacre e folkloristiche

tutti i Comuni della nostra provincia, particolarmente d’estate, offrono un gradito e riposante soggiorno ai concittadini o agli amici residenti altrove per motivi di lavoro. Un rifugio salutare e refrigerante rappresentano le nostre zone collinari abbellite dalla caratteristica vegetazione stagionale e dalle invitanti civettuole villette di tanto in tanto sporgenti nei verdeggianti clivi come un richiamo pressante alla quiete e al ristoro della campagna. Non sono mancate delle iniziative turistiche che, pur non avendo la pretesa delle grandi attrazioni, hanno tentato di valorizzare testimonianze storiche di notevole interesse e di pubblicizzare amene o aspre bellezze naturali e hanno dato reclamistico all’artigianato locale. Quasi tutti i comuni in questo periodo, come sollecitati da un istintivo impeto di vitalità e di attrazione, sono impegnati in una appassionata organizzazione di manifestazioni religiose e civiche che ripropongono un peculiare mondo culturale resistente a tutte le innovazioni dissolutici. Così che a chi venisse vaghezza di informarsi e di compiacersi della ricchezza spirituale, intellettuale e storica delle popolazioni della nostra terra, basterebbe il non difficile e dilettevole compito di recarsi nei nostri paesi e di assistere a genuini e meravigliosi spettacoli premurosamente sentiti e preparati. E questo invito ci viene, oggi, particolarmente rivolto da Pontelandolfo, uno dei più suggestivi e laboriosi centri del Sannio. Già numerosi sono gli emigrati che si sono ritrovati in paese per trascorrere le ferie, incontrare parenti e amici e partecipare alle celebrazioni di fine luglio e inizio di agosto. Il Comitato organizzatore ha fatto conoscere con apposito manifesto lo svolgimento dei festeggiamenti, mentre un gruppo dei più appassionati artisti del colore, della luce, del suono e del gesto hanno lavorato entusiasticamente per una decorosa e rinnovata rappresentazione dei misteri sacri. Tutta questa preparazione induce a prevedere non solo la riuscita delle celebrazioni e l’accorsamento dei forestieri, ma anche e soprattutto il bene incommensurabile che ne proviene a tutta la comunità di Pontelandolfo più che mai raccolta da ogni parte nella concordia della fede e della tradizione e nei presagi di un avvenire più confortevole. Anche l’Ente Provinciale del Turismo si è reso conto della importanza morale e sociale di queste manifestazioni e ne ha stimolato la ripresa o la continuazione con intenti veramente interpretativi delle situazioni socio- culturali dei vari comuni. Una rassegna, la seconda, a livello provinciale voluta dall’Ente, è stata organizzata proprio con lo scopo di valorizzare le tradizioni folcloristiche e religiose per il miglioramento e la sopravvivenza di queste espressioni che riportano con freschezza artistica un irrinunciabile patrimonio di vita, da non restringere nei limiti municipalistici dei singoli paesi. Non soltanto questo rende turisticamente interessante il simpatico comune di Pontelandolfo: la sua posizione e la sua operosità lo caratterizzano come uno dei nostri più salubri e più attraenti. Il suo artigianato tessile, segno di una tradizione culturale sempre viva e rifiorente in una vivace e anche moderna attività, presenta i suoi prodotti richiesti nelle mostre e sui mercati nazionali e internazionali e attira frequenti ammiratori e compratori. Altrettanto in un vasto campo intercontinentale si è affermata un’industria di costruzione di attrezzi agricoli inserita da tenaci e intelligenti artigiani locali in un progresso sempre più apprezzato e seguito. Tutto questo fervore di opere trova,. Poi, la sua collocazione e il suo stimolo nell’ambiente climatico e fisico del posto. I verdi clivi risalenti fino alla montagna con orizzonti che si schiudono sempre nuovi e invitanti o discendenti giù fino alle valli attraversate da due piccoli fiumi; le varie borgate ricche di vegetazione, di acqua e di opere umane collegate col centro per mezzo di strade scorrevoli e asfaltate; le belle e rianimanti passeggiate carezzate da un’aria sempre fresca, formano quanto di meglio, oggi, si possa offrire all’uomo affranto e inquieto. Questo invito significa realmente riscoprire, a noi vicine, le vere bellezze della natura e le conquiste rasserenanti dello spirito, perdute nel tormento di una felicità illusoriamente ricercata altrove. (Rocco Boccaccino)

Richieste-

Lo spettacolo, che rinnova un’ultra secolare e cara tradizione di fede Cristiana, sarà dato nell’ampia Piazza Roma di questo Comune, ad opera di dilettanti attori, cittadini di Pontelandolfo.

Spett/le – Per la ricorrenza di Santa Giocondina, i cui festeggiamenti si svolgeranno quest’anno nel nostro paese, con particolare solennità, nei giorni …… , questo Comitato si rivolge a codesto ….. affinchè voglia, come di consueto, disporre l’elargizione di un equo contributo. Anticipando vivi ringraziamenti, porgo distinti saluti. – Il Presidente.

SCHEDA DESCRITTIVA – FESTA RELIGIOSA –

SANTA GIOCONDINA – PONTELANDOLFO.

1.Fino a una diecina di anni fa in Pontelandolfo si è festeggiato Santa Giocondina.

  1. Si festeggiava l’ultima Domenica di Luglio, dopo il raccolto così i contadini potevano offrire in natura contributi per la festa. Si festeggiava ogni 7 anni con un dramma che si svolgeva in piazza Roma a mezzogiorno per i contadini e la sera per quelli del paese.
  2. La devozione a Santa Giocondina cominciò intorno alla seconda metà del diciannovesimo secolo. Nel 1824 il corpo di una martire fu condotto a Pontelandolfo nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. C’erano allora i padri d. Angelantonio e D. pasquale lombardi. Poi don Nicola longo con le offerte (oboli) dei fedeli fece situare la reliquia in una elegante statua di cera con apposita urna portatile che da Napoli furono portate il 9 luglio del 1827 a Pontelandolfo. Ora la statua e la reliquia si trovano nella Chiesa del SS. Salvatore. Il nome Giocondina dato alla martire è leggendario. Forse quando il corpo della martire è stato rimosso (Editto Napoleonico), sopra la pietra c’era la scritta “iocunda”. Lo stesso dicasi per esempio per il nome Santa Benedetta. Forse sulla pietra c’era la scritta “Benedicta”. La leggenda se cambia il contorno dei fatti non può certo modificarne il contenuto. Se il nome è leggendario non lo è il fatto che giovani martiri hanno dato la loro vita per Cristo nel periodo delle folli persecuzioni dei Cristiani (intervista al Parroco).
  3. La festa religiosa di Santa Giocondina si svolgeva nella Chiesa del SS. Salvatore con due Messe mattutine. La sera in Piazza Roma, fra i palazzi “De Michele e Boccaccino” sotto la “teglia”, chiamata così per il famoso albero di tiglio che la caratterizzava, si svolgeva il “Dramma Sacro”.
  4. La festa era organizzata da componenti della Chiesa e della parte civile. Essendo un Dramma lungo, complesso, ricco di scene, personaggi, costumi, la preparazione durava molti mesi, a volte cominciava anche un anno prima. Il Dramma Sacro è ambientato nel secolo terzo dopo Cristo durante il periodo di Decio e Diocleziano. Narra la storia di un martire che di norma appartiene ad una famiglia di grado sociale molto elevato, non cristiana. Il martire che è un cristiano convertito alla fede viene perseguitato. Il tutto è inserito in un contesto di antitesi tra Bene e Male, la salvezza e la dannazione, la misericordia di dio, la punizione del cattivo.
  5. L’organizzazione era molto complessa. I personaggi sono tanti : soldati romani, centurioni, imperatore, la zia, la Santa, il padre, il diavolo, il carnefice, gli Angeli e coinvolgono molti attori. I costumi erano appropriati ad ogni personaggio.
  6. La Processione si svolgeva di mattina dopo le Sante Messe. Partiva dalla Chiesa del SS. Salvatore proseguiva per il paese vecchio fino al bivio di San Donato e tornava indietro.
  7. La disposizione era quella delle altre processioni.
  8. Non vi era nessun cibo particolare legato alla festa.
  9. Vi era un coinvolgimento di personaggi molto vasto. I ragazzi impersonavano i soldati, i bambini gli Angeli per il Trionfo e le visioni della Santa, due donne impersonavano la Santa e la zia, gli uomini il padre, l’imperatore, ecc.
  10. Il Dramma Sacro si svolge in _____ 5 Atti
  11. Prima la gente era più coinvolta, si credeva di più in certi valori, si trovava il tempo per alcune iniziative che ora vanno scomparendo.

 

Ricerca a cura di Antimo Albini su riferimenti e documenti degli Archivi pubblici e privati di Pontelandolfo.