Angela Gentile – Sedici lettere di Briganti Sanniti – Capitolo I- I testi

Capitolo I- I testi

Premessa

I sedici testi, qui di seguito proposti, sono trascritti con criteri conservativi e senza nessun intervento su di essi. Uniche aggiunte esterne sono: la barretta obliqua per indicare la fine della pagina (/) e le parentesi quadre per indicare la ricostruzione di parti lacunose ([…}). Ogni testo è preceduto da una nota introduttiva con la descrizione del manoscritto e brevi notizie biografiche sul brigante (per approfondimenti cfr. Sangiuolo 1975, Galasso 1983, Fonti Brigantaggio 1998). Un apparato di note filologiche riferisce di letture dubbie e di lacerazioni che rendono difficile la comprensione, delle aggiunte in interlinea, dello scioglimento delle abbreviazioni. I testi sono indicati con il cognome del brigante, seguito da un numero d’ordine nel caso vi siano più lettere di uno stesso scrivente. L’edizione rispetta la rigatura originale. Nelle lettere il nome del mittente è pubblicato prima del testo con numerazione continua. Per la comprensione delle voci e locuzioni più singolari contenute nelle lettere, si consiglia la consultazione del Glossario.

I. ALBANESE
Il biglietto di ricatto, indicato con la sigla Albanese, è indirizzato ad un certo Tommaso Buttini (o Buttino), padre del sequestrato Liberato Buttini (cfr. Verbale di arresto e di interrogatorio di Buttini Domenico Antonio, consegnatario del biglietto al destinatario, allegato al fascicolo processuale a suo carico). È conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma (d’ora in poi ACS): busta 57 fasc. 750.179: Atti processuali contro Domenico Antonio Buttini imputato di connivenza con i briganti. È scritto sul recto di un foglietto di carta, senza data, di cm. 20×13. È autografo ed è perfettamente leggibile, nonostante la presenza di macchie di in-chiostro lungo il margine sinistro del foglietto.
Libero Albanese, fratello dell’altro celeberrimo capobanda Michelangelo (nativi di Guardiaregia, paese in provincia di Campobasso), imperversò con la sua banda nei Circondari di Cerreto, Piedimonte e Isernia negli anni 1861-1864. Nell’anno 1864, riuscì a sfuggire alla Guardia Nazionale rifugiandosi a Civita Castellana (Stato Pontificio), con i proventi del sequestro Coppola, giudice di Piedimonte, per il cui rilascio aveva racimolato 80.000 ducati, insieme al celeberrimo cerretese Cosimo Giordano. Nel 1880, insieme a Cosimo, tornò a Cerreto: i due si dedicarono alla vecchia attività con una serie di sequestri e ricatti, ma per poco tempo. Accortisi, infatti, di non poter più sfuggire alle truppe, decisero di andare all’estero. Arrivati a Marsiglia, si separarono: Albanese partì per l’America del Nord e Cosimo si stabilì a Marsiglia.

Caro timaso li vostro
Figlio Sine Fugito ma non tanta
contendezza che Sine Fugito
Si noi volemo esero amico mandato-
5 mi illo ricatto Si voi non mi
manno illo ricatto jo vi distrugo
quanto voi Beno teneto tanto
io tento di distrugge quanto
io sono morto si moro io cistano li
10 mio comBagno Si voi non manda¬
to questo SemBre da capo sterno

Si tacappe mi
ti cave na stagata mi
e ti leve dallo monti
15 jo LiBro aBaneso

[seguono annotazioni dell’autorità giudiziaria] 10

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II. FUOCO 1
Sono qui di seguito trascritti tre biglietti di ricatto inviati dal brigante Domenico Fuoco a Michele Valente di Cerreto, al quale era stato sequestrato il figlio il 25 luglio 1864, per il cui rilascio erano stati chiesti 3000 ducati (Rapporto dell’arresto di Izzo Domenico. Brigata Calabria 59′ Reggimento Fanteria 3 ° Battaglione. Filignano 5 agosto 1864 allegato al seguente documento: Delegazione di Pubblica Sicurezza. Invio del processo riguardante Domenico Izzo, manutengolo della banda Fuoco).
Il primo, indicato con la sigla Fuoco 1, è conservato presso ACS:
busta 60 fasc. ,88.368: Atti processuali contro Izzo Domenico imputato di complicità. È scritto su un foglietto di carta azzurra piegato in due, datato 25 luglio 1864. Il testo si estende sulla prima facciata (cm. 20×14), mentre sulla quarta c’è l’intestazione. Non è autografo, ma è opera di un certo Gentile, gregario di Fuoco, come si apprende dal rapporto dell’arresto di Domenico Izzo, consegnatario del biglietto a Michele Valente. La presenza di macchie d’inchiostro non ostacola la lettura; lungo i margini la carta è leggermente corrosa.
Domenico Fuoco, originario di Mignano (Caserta), fiz attivo per ben otto anni: dal 1862 al 1870. A capo della sua banda, imperversò nella zona compresa tra Isernia, Piedimonte e Cerreto Sannita, rendendosi colpevole di numerose rappresaglie, rapine, sequestri e ricatti. Fu uno degli ultimi capibanda ad essere annientato dalla Guardia Nazionale.

All’Onorevole Signore
Sigr D. Michele Valente
Filignano

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Caro Michele
5 Vi prego mandarmi nel termine di
otto giorni la somma di ducati tre
mila altrimenti sarà prima taglia¬
ta l’orecchia e poi la testa.
senza che avvisi la forza
10 25 Luglio 64
Vostro Servo
Il Capitano
Domenico Fuoco
Vostro figlia Nicndro Valente

2 Michle: per Michele, manca la -e- per dimenticanza. 11 Servo: parola di dubbia lettura.
14 figlia: per figlio; -a su -g.
14 Nicndro: forse per Nicandro, la lettura della parola è dubbia.
14 Aggiunta autografa apposta dal sequestrato lungo il margine sinistro del biglietto.

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III. FUOCO 2
Il secondo biglietto, indicato con la sigla Fuoco 2, è conservato presso l’ACS: busta 60 fasc. 788.368: Atti processuali contro Izzo Domenico imputato di complicità. Il foglietto è cartaceo, piegato in due, risalente al 30 luglio 1864. Il testo è scritto a matita sulla prima facciata (cm. 14×10), non è autografo, ma è opera del gregario di Fuoco Gentile (cfr. Fuoco 1).

Caro Michele
È giunta ormai il termine
di otto giorni primi non
mandandomi la somma
5 di tre mila ducati man-
derò prima le due ore-
chie, e poi la testa
30 Luglio 64
Il Capitano
10 Domenico Fuoco

17IV FUOCO 3
Il terzo ed ultimo biglietto, siglato Fuoco 3, è custodito presso ACS: busta 60 fasc. 788.368: Atti processuali contro Izzo Domenico imputato di complicità. Si tratta di un foglietto di carta rosa del 1 agosto 1864, di cm. 6×10. Non è autografo, ma è stato redatto da Gentile, gregario di Fuoco (cfr. Fuoco 1 e 2).

Caro Michele
Vi prego pel presente porgitore rimetter-
mi la somma di due: tre mila altri-
menti appena che avrò avuto rescontro
5 gli taglierò le due orecchie indi la
testa. 1 Agosto 64
Il Capitano
Domenico Fuoco

4 rescontro: -o stscr alla -r- per mancanza di spazio nel rigo.

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