Lettere alle Isituzioni per loro intervento

DA: ROMA REGIONE
GAETA (Latina)-Castello Angioino, nuova opportunità per la città. Proseguono gli eventi legati al 150esimo dell’Unità d’Italia

2 luglio 2011 – 17:00

GAETA- Castello Angioino Aragonese

Gaeta, 2 luglio 2011-Gli eventi cittadini per il 150esimo si sono arricchiti di una mostra dal titolo «Gioventù Ribelle. Il Volturno, Gaeta e l’Unità d’Italia», inaugurata martedì 28 giugno al Castello Angioino grazie alla proficua partnership dell’Università di Cassino, dell’Istituto di storia del Risorgimento,del Ministero della Gioventù e del Comune di Gaeta.“La nostra città sta facendo veramente tanto per questo importante anniversario, alla pari di città più titolate e che hanno avuto cospicue risorse – afferma l’Assessore alla Cultura Salvatore Di Ciaccio – Dispiace, in questo senso, che la Provincia di Latina non abbia ancora colto il ruolo di Gaeta e non abbia concesso alcun contributo per le diverse iniziative istituite dal Comitato cittadino del 150esimo. Tra queste va specialmente ricordata la medaglia coniata dal Comune che è stata consegnata all’onorevole Giuliano Amato ed al Ministro Meloni, oltre che al Rettore dell’Università di Cassino ed al Presidente dell’Istituto di Storia del Risorgimento, mentre al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ne sarà recapitata una speciale.“Tra le varie considerazioni, va sottolineato l’intervento di Giuliano Amato, Presidente del Comitato dei Garanti per il 150esimo, che ha ricordato quanto sia stato cruento l’Assedio della nostra e di altre città che caddero sotto i violenti bombardamenti dei Savoia, comunicando che sarà a Pontelandolfo per scoprire un monumento alle vittime dell’assedio – prosegue l’Assessore – Solo a Gaeta 4 stupidi provincialotti ed ignoranti storici hanno scatenato un putiferio per impedire la stessa commemorazione. Al di là di queste riflessioni, l’inaugurazione, riportata dal Tg3, ha ulteriormente attirato e stimolato interesse sulla nostra città e ha aperto, allo stesso tempo, una serie di opportunità per Gaeta derivanti dalle potenzialità insite nel recupero e nell’utilizzo di questo fantastico attrattore culturale che è il Castello Angioino”.“In particolare il Rettore dell’Università di Cassino ha rilanciato il ruolo fondamentale che questo sito potrà avere, ipotizzando la possibilità sin dalla prossima primavera di effettuare dei corsi di specializzazione e diventare così anche luogo di conoscenza all’interno del quale sviluppare manifestazioni ed eventi culturali – aggiunge Di Ciaccio – Proprio in occasione dell’inaugurazione della mostra il Comitato cittadino del 150esimo ha proposto alle Istituzioni coinvolte, Ministero, Università ed Istituto, di istituire il «Premio Regina Maria Sofia» da destinare a personalità femminili che incarnino lo spirito «rivoluzionario ed anticonformista» della Regina, alla quale tra l’altro è dedicata un’ampia sezione della mostra. L’idea è stata molto apprezzata e prevedibilmente verrà concretizzata ad ottobre con un evento dedicato”.“Ritornando alla mostra, oltre ai vari cimeli storici come la spada di Garibaldi, i cappelli da generale di Bixio, gli occhiali di Cavour e il primo tricolore, ci sono due curiosità che segnano la storia della fotografia. La prima è una foto di Sommer che ritrae un cumulo di macerie e rappresenta la prima foto «informale» (cioè non c’è un identificativo di luogo) della storia della fotografia – conclude l’Assessore Di Ciaccio – La seconda è un fotomontaggio, fatto proprio in onore della principessa Maria Sofia di Borbone, da una foto originale di Gustav Raigher e rielaborata da un litografo tedesco (pezzo unico perché fotografia di una fotolitografia), a rappresentare uno dei pezzi più rari presenti in mostra”.La mostra è aperta tutti i giorni, ad esclusione del lunedì, dalle 19 alle 23. Ulteriori informazioni al numero 0771 452518 e sui siti www.unicas.it e www.150gaeta.org.


Invito al Presidente del Comitato per il 150° dell’Unità d’Italia-Prof.Giuliano Amato

On.Presidente,
Le invio copia della nota trasmessa al Sig. Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, perché voglia partecipare alla celebrazione del 150° Anniversario  dell’eccidio di Pontelandolfo, qui avvenuto il 14agosto 1861.Con precedenti note, a Lei indirizzate, ha avuto il tempo per accertare e verificare la legittimità della  richiesta da parte del sindaco di un Paese che, avendo sofferto non solo  un atroce eccidio ma anche l’incendio e la sua completa  distruzione, non chiede vendette né avanza richiesta di risarcimenti materiali ma soltanto il riconoscimento di “Città martire della sofferta e dolorosa unità d’Italia”, per scrollarsi per sempre di dosso la nomea infamante di terra di briganti.
Con la certezza che nei libri di storia stia scritto, a lettere cubitali, che i soldati del Ten. Augusto Bracci furono massacrati in Casalduni da ex-soldati filo-borbonici e da briganti.
Lì gli abitanti, eccetto alcuni vecchi infermi, fuggirono dal paese aspettandosi una forte reazione da parte dell’esercito regio. Il Col. Melegari al comando di 400 bersaglieri assalì, infatti, un paese deserto.

A Pontelandolfo, invece, gli abitanti dormivano il sonno dei giusti, essendo completamente estranei al massacro di Casalduni, quando furono assaliti ed uccisi con fucilate e/o a colpi di baionette.
Centinaia di vittime innocenti, tante madri, spose e giovanette, dapprima stuprate e subito dopo, molte di esse, uccise.
Nonostante ciò, il Paese non ha mai manifestato attenzione né passione per un revanscismo neo-borbonico che pure è presente in molte zone dell’Italia meridionale

A  Pontelandolfo, da sempre, si respira aria di italianità.
Può essere utile, infatti,  ricordare che Pontelandolfo nelle Due guerre mondiali ha offerto alla Patria la vita di tanti, troppi suoi figli in giovane età, morti sui campi di battaglia anche in paesi stranieri.
E perché non ricordare che nel referendum del 1946, Pontelandolfo fu uno dei pochi paesi della provincia che votò per istituire la Repubblica?
On. Presidente, é mio dovere ed onore invitarLa ad essere presente alla cerimonia per la celebrazione del 150°anniversario dell’eccidio di Pontelandolfo.
Con la viva speranza che anche il Presidente della Repubblica non disdegni, per l’occasione, di visitare le nostre terre, quasi al confine con il Molise, una volta abitate dai sanniti Pentri.
Dopo 150 anni, finalmente si potrà gridare a squarciagola: “GIUSTIZIA E’ RESA A PONTELANDOLFO.”Nell’attesa della Sua venuta,Le giungano graditi i più sentiti, deferenti ossequi.
Pontelandolfo li…04/07/2011                                                                                 Il Sindaco  Dott. Cosimo Testa


Invito al Sig.Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano

Signor Presidente,
la sera del 17 marzo u.s. nella monumentale Piazza Roma di Pontelandolfo, mentre sui balconi sventolavano bandiere tricolori, tantissimi cittadini partecipavano alla celebrazione del 150° anniversario dell’Unita’ d’Italia. Successivamente, disposti in corteo, con  fiaccole accese, dopo aver percorso alcune anguste strade del centro storico , si riportavano nel punto di partenza.

Qui, i componenti il gruppo folkloristico locale de’ ”Ri Ualanegli”  eseguivano balli e canti tra gli applausi scroscianti degli spettatori. Al termine brillarono nel cielo azzurro i fuochi d’artificio.

La mattina seguente, verso le ore 9.00, appuntamento ancora in Piazza Roma per la cerimonia dell’alzabandiera , alla quale assistevano studenti delle scuole elementari e medie, cittadini, autorità militari e religiose, nonché oltre 50 studenti liceali di un istituto scolastico della provincia di Salerno.  Subito dopo, pubblica riunione nella sala comunale per discutere sulla importanza che l’Italia sia sempre una, indivisibile, democratica e libera.

Nel tardo pomeriggio, invece, nel Salone Giovanni Paolo II, un pubblico entusiasta applaudiva all’esibizione musicale e canora della corale di Santa Cecilia, la stessa che la sera precedente si era esibita nel Teatro comunale di Benevento, su invito del Prefetto.

Quanto innanzi esposto per far comprendere e testimoniare che la comunità di Pontelandolfo è stata, è e sarà sempre italiana.

Nonostante abbia sofferto, il 14 agosto 1861, ad opera  e per disdoro di 500 bersaglieri del regio esercito italiano, comandati dal Ten. Col. Pier Eleonoro Negri, un eccidio inenarrabile, disumano, ingiusto a danno di una popolazione innocente ed inerme. I responsabili del  massacro di oltre 40 militari, comandati dal Ten. Bracci, in quel di Casalduni erano stati, in verità,  ex-soldati filo-borbonici e briganti.

Di quanto qui accaduto il 14 agosto 1861, Signor Presidente, Lei è stato informato più dettagliatamente con mie precedenti note.

I cittadini di Pontelandolfo hanno sempre vivo il ricordo di quell’eccidio e lo commemorano con infinita tristezza e mestizia. Oggi, non nutrono più odio né sentimenti di vendetta nei riguardi dei  massacratori di neonati, bambini, adolescenti, giovani, uomini e vecchi, anche se  invalidi o ammalati, e  dello stupro subito da giovanette,  spose e madri, molte di esse poi barbaramente uccise.

Chiedono, però, ed a giusta ragione, che Pontelandolfo non sia mai più denominata terra di briganti e che le sia conferito invece lo status di” Città martire della sofferta e dolorosa unità d’Italia”.

Grazie alla generosa solidarietà del Presidente della provincia di Benevento, Prof. Ing. Aniello Cimitile, è stato conferito incarico al Maestro Mario Ferrante per la realizzazione  di un monumento bronzeo a ricordo delle vittime dell’eccidio da scoprire il 14 agosto p.v.

Quel giorno sarà festa grande per Pontelandolfo.

Finalmente le anime erranti, inquiete e tristi perché private violentemente della vita, potranno riposare in pace eterna.

A nome mio personale, dell’Amministrazione comunale che mi onoro di presiedere, di tutti i cittadini pontelandolfesi, Signor Presidente, mi pregio di  invitarLa a partecipare alla commemorazione delle centinaia di vittime innocenti ed alla inaugurazione dell’opera scultorea da esse  ispirata ed ad esse dedicata.

Nel caso per Suoi impegni istituzionali non potesse essere presente in quel giorno è agevole, per quanto ci riguarda, differire la celebrazione a data  che Lei vorrà indicarci.

Con stima , ammirazione e gratitudine infinite.                                                                                                                                                                                                                      Il Sindaco Dott. Cosimo Testa


Riscontro e adesione del Prof.Giuliano Amato

  Cari Sig.Sindaco e dr.Rinaldi,caro Nicola de Michele,

  FINALMENTE !!!!!….”CONOSCO BENE LA VICENDA E SO DELL’ EVENTO,AL QUALE INTENDO ESSERE PRESENTE.GA(G.Amato)

  Finalmente QUALCUNO(!!)delle Istituzioni si ricorderà dei Martiri del 14.agosto.1861 di PONTELANDOLFO !!!!!!

  ….”la goccia buca la pietra !!!”

   Cordiali saluti.

 Giuseppe Marciano da Mola di Gaeta(in ricordo del criminale di guerra Cialdini)

 Inizio messsaggio inviato:

 Data: Sun,  3 Jul 2011 19:21:24 +0200

Da: “giuliano\.amato\@iol\.it” <giuliano.amato@iol.it>

A: “g\.marciano32” <g.marciano32@teletu.it>

Oggetto: Re:PONTELANDOLFO 14 AGOSTO 2011-Un fiore per i martiri del 1861

Conosco bene la vicenda e so dell’evento, al quale intendo essere presente. GA

>   Ill.mo Sig.Presidente,

>   sono Giuseppe Marciano nato a Formia-LT (già Mola di  Gaeta, già in Terra di Lavoro nel Regno delle Due  Sicilie preunitario)il 13.aprile.1932, ivi residente in Via Colagrosso 6.cap 04023.-Mi scuso se mi permetto disturbarLa per segnalarLe un “EVENTO” proposto con una pagina sul network “FACEBOOK” e che sta avendo una grande partecipazione,dal titolo “UN FIORE E UNA PREGHIERAPER I 440 MARTIRI DI AGOSTO 1861″-(n.d.r. 40 bersaglieri piemontesi e 400 fra vecchi,donne e bambini pontelandolfesi ma TUTTI ITALIANI !!!!!!).———–

>   Con l’occasione (v.allegato)Le segnalo anche un articolo del Corriere della Sera di Pierluigi BATTISTA-pag.31 del 06 settembre 2010-riportando la parte che La riguarda :

>   “”Sarebbe un bel gesto,per esempio,che la Commissione presieduta da Giuliano Amato,si recasse in civile pellegrinaggio a PONTELANDOLFO,provincia di Benevento.ecc.””

Quale migliore occasione sarebbe sfruttare la DATA 14 agosto 2011 deponendo una corona di FIORI,anche per commemorare “”IL ROGO DELLE CASE E 400 MORTI CHE NESSUNO VUOLE RICORDARE””(V.anche articolo Corriere della Sera pagg.14-15 del 18.settembre.2010 di Sergio RIZZO e GianAntonio STELLA).——————————
Signor Presidente,concordando col giornalista BATTISTA,NON SERVIREBBE ASBOLLIRE RANCORI……ma ci avvicinerebbe alla verità della nostra storia……terapia miglioreper lenire le lacerazioni del passato.- VIVA L’UNITA’ D’ITALIA o meglio…VIVA TUTTA L’ITALIA UNITA !!!!!!!
Con deferenti saluti  f.to Giuseppe Marciano