Sull’eccidio di Pontelandolfo del professore Barra

Gigi Di Fiore
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L’ECCIDIO DI PONTELANDOLFO, 37 ANNI FA LO STUDIO-RICERCA DEL PROFESSORE FRANCESCO BARRA (DOCENTE ORDINARIO ALL’UNISA)
Il fascicolo fu coordinato dal professore Giuseppe Galasso, che affidò a una squadra di docenti e studiosi le sezioni del fascicolo sul brigantaggio post-unitario pubblicato dall’Archivio storico per le province napoletane. Ne faceva parte Tommaso Pedio, ma anche Francesco Barra, professore ordinario di Storia moderna all’Università di Salerno allievo di Pasquale Villani e dello stesso Galasso, che scrisse il capitolo sul brigantaggio in Campania. Approfondendo le fonti, sull’eccidio di Pontelandolfo il professore Barra arrivò, senza dar peso al calcolo sul numero dei civili uccisi dai bersaglieri che non riteneva questione assorbente, a queste condivisibili conclusioni:
“In esecuzione dei draconiani ordini cialdiniani, la truppa si diede allora a far sì che allo sventurato paese di Pontelandolfo fosse inflitta “la più severa punizione”. Tutto, con l’eccezione di 3 sole abitazioni, fu devastato, saccheggiato e dato alle fiamme, né si fece grazia agli abitanti, compresi donne e bambini, trucidati o fucilati in massa durante quello che fu un autentico quanto orrendo pogrom”
(Francesco Barra, professore ordinario di Storia moderna all’Università di Salerno, Archivio storico per le province napoletane, terza serie, anno XXII, Società di storia patria, Napoli 1983)

 

 

 

 

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