Ricerca sullo Stemma di Pontelandolfo

Archeoclub d’Italia Sede di Pontelandolfo

Ricerca sullo Stemma di Pontelandolfo Pontelandolfo 13/11/2003

Storico – Giovanni Pontano “De bello Neapoli. Lib. IV pag. 109 :
“Pontem oppidum, cui uti ego arbitror, a conditore Landulpho nomen est”

Giustiniano :Alla dizione “Pontelandolfo” dice lo stesso
Diversi Landolfi vissero nel Sannio e nei Ducati, poi nei Principati di Capua e di Benevento ed altrove che a detta di Daniele Perugini “giammai edificarono castelli, chiese ed ospedali.
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L’emblema di Pontelandolfo era gelosamente custodito nel primo arco della Chiesa della SS. Annunziata (ius patronatus della Universitas = Comune) in vicinanza del Castello, da là fu trasportata nell’arco della Chiesa del SS. Salvatore e ripetuta nei lati degli altari , nel sigillo Comunale e sulla bandiera.
L’emblema presenta, su un ponte a tre archi, un guerriero con elmetto sulla testa una fascia, con lo scudo, corazza, ed una lunga lancia o asta in mano. Nella parte superiore dello scudo vi è una corona. Per cui doveva essere un Principe Longobardo.
(Daniele Perugini –Monografia di Pontelandolfo –pag. 24)
Della Chiesa del SS. Salvatore non si conosce la storia prima del 1656 – Riteniamo che questa Chiesa sia la prima Chiesa di fondazione del paese recante il nome del Salvatore (come altre chiese del circondario la cui ricerca storica ed archeologica ha consentito di datare la fondazione di epoca sannitica= vedi Morcone) e dopo il terremoto del 1688 fu riedificata ed abbellita e nel 1698 fu riaperta al culto.

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La ricerca ci ha fatto ritrovare nelle proprietà di Mons. don Nicola D’Addona una rappresentazione dello stemma di Pontelandolfo, scolpito in pietra, con ogni probabilità databile intorno all’anno 1600.

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Secondo Vincenzo Ciarlanti in “Memorie historiche del sannio” Isernia 15 Agosto 1644 :
p. 295- Re Ruggiero il Normanno nel 1138 “ si voltò contro Pietrapolcina, la qual fè crudelmente saccheggiare e mandare a ferro e fuoco, e lo stesso fece di Ponte Landolfo, di Fragneto, di Campolattaro e della Guardia.”
p. 444- Re Ferdinando nel 1463 per riconquistare i luoghi ribelli andò con l’esercito “sopra Pontelandolfo, che Nicola manforte Conte di Campobasso fortificato havea con molta gente”… “facendo battere le mura con l’artiglierie….e sensa pietà alcuna fu mandato a sacco e poi attaccatovi il fuoco… e rimase distrutto.”
P. 519 – “Ponte Landolfo…. erano dominate da Antonello della Ratta a tempo della Regina Giovanna II di cui era consigliere”

Documento a cui fa riferimento lo studio di Araldica di Genova:
Archivio di Stato di Napoli – Fondo Voci Vettovaglie Fascio 119 Fascicolo 19 Foglio 76 del 14 Gennaio 1740 – Il timbro usato porta in esergo la dicitura PONTELANDOLFO (non Comune di Pontelandolfo) – Si ritiene in prima analisi che tale “timbro” sia stato adottato o dalla Congrega del SS. Sacramento, o dal Regio Fondaco della Dogana di Granaglie (il documento è una commessa di granaglie)
ORIGINI del Castello di PONTELANDOLFO
Secondo Alfonso Meomartini in:I Comuni della Provincia di BeneventoEd. Anno 1985
Di dubbia origine Longobarda in assenza di documenti certi. La fondazione, in contrapposizione con D. Perugini, non può essere avvenuta per opera degli abati Cassinesi o dei Benedettini di Santa Sofia.
Citazione di Falcone Beneventano del 1138 in occasione dell’incendio del re Ruggiero il Normanno – Facente parte della Contea di Ariano.

Secondo Antonio Iamalio in: La Regina del Sannio – ed. 1918
Trasse il nome da un ponte sul Lenta e dal principe Longobardo Landolfo che lo fece costruire per accedere ad un proprio castello ivi edificato. La sua origine non va otre l’ XI sec.
Può darsi che nello stesso sito vi sia stato uno degli Oppidi Sanniti, sulla Via Numicia comunicante i Caudini con i Pentri.

Dal 14/11/1860 Pontelandolfo con una popolazione di 4.259 abitanti passa alla provincia di Benevento
Dominio Feudale: Normanni – Svevi- Angioini
Spagnoli (fam. De Capua e dei Carafa) Aragonesi – Faceva parte del Principato Ultra fino al 1809 – Decreto reale del 4/5/1811 passava al Molise dal 1809 al 1861 il Comune è aggregato alla Provincia del Molise

Secondo Egildo Gentile in: Il Castello e la terra di Pontelandolfo ed. 1972
Probabile che un Landolfo dei principi di Benevento prima del Mille abbia fatto costruire un ponte.
Nel 1134 un castello già da qualche secolo doveva dominare la zona.
La Torre (1348) costruita presumibilmente nella seconda metà del XIV secolo
Prima del 1169 era di Ugo Borsello – Normanni (dall’Archivio di Stato Medioevale di Napoli)

Secondo Danile Perugini in: Monografia di Pontelandolfo – ed. 1878
Origine Longobarda dallo stemma e Abate Cassinese – pag 29 Principi Beneventani Pandulfo Capodiferro e suo padre Landolfo –
Nel 1138 si legge per la prima volta il nome del Castello di Pontelandolfo
ORIGINI del “Pago di Ercole” e del Casale di Santa Teodora
Secondo Alfonso Meomartini in: I Comuni della Provincia di Benevento Ed. Anno 1985
Il Casale di Santa teodora era di spettanza della Chiesa Metropolita di Benevento.
Viene citato l’istrumento del 20 settembre 1273 in cui si evidenzia che gli abitanti del casale erano vassalli della Chiesa di Benevento Pure congetture la esistenza o la presenza di un “Pago di Ercole”

Secondo Egildo Gentile in: Il Castello e la terra di Pontelandolfo ed. 1972
Viene citato citato l’istrumento del 20 settembre 1273 di promessa di rispettare e proteggere gli uomini del Casale di Santa Teodora quali vassalli della Chiesa Beneventana Il Casale era poco distante dalla terra di Pontelandolfo

Secondo Daniele Perugini in: Monografia di Pontelandolfo – ed. 1878
Il Pago di Ercole – romano- finì con le invasioi saracene di Sawdan nel 880 d.C. I proprietari del Pago ne fecero dono alla Chiesa Metropolitana di Benevento alcuni abitanti andarono ad abitare altrove, altri restarono dando origine al Casale di Santa Teodora – Statua della Santa alta palmi 5- in legno intagliata cons. da D. Francesco Fusco bruciata nell’incendio del 1861- Mantenuto e retto fino al XIII secolo e dipendente dalla chiesa beneventana (con quale diritto non si sa) cita il documento del 1273 – Chiesa di Santa Teodora – Testo del 1701 –
Regio Fondaco dei Sali e Tabacchi e Regia Dogana delle Granaglie
Il timbro ritrovato nell’Archivio di Stato di Napoli non può riferirsi ad acquisti effettuati dalla Regia Dogana delle granaglie perché la Regia Dogana fu installata con Decreto Regio del 29 Aprile 1853, successiva alla datazione del documento di Archivio del 1740

CONCLUSIONI E DEDUZIONI sullo stemma

Pandolfo 2° regna fino al 1014 e
Landolfo 5° regna fino al 1033
Landolfo 6° regna dal 1038 e
Pandolfo 4° regna dal 1056

(Pandolfo Capodiferro principe di Benevento dal 961 al 981 anno della sua morte)
Contea di Ariano

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Alferio, figlio di Pietro, permuta con il monastero di S. Teodora di Pontelandolfo, retto da Giovanni abate, una proprietà con vigna sita in Pontelandolfo, in località valle Telesina, ricevendo in cambio un’altra proprietà, attigua ad altri beni del monastero, dopo che era stato verificato l’effettivo miglioramento del monastero stesso.
“Nell’anno 1064 della incarnazione di nostro signore Gesù Cristo e 27° principato del glorioso principe e signore Landolfo e nell’8° anno del principato del signore Pandolfo figlio del suddetto signore Landolfo, nostro ottimo principe, mese di novembre, seconda indizione.”…a fine documento …. “Chiedemmo di scrivere questo atto a te notaio Rainone nel castello di Ponte Landolfo”
Le più Antiche carte del Capitolo di Benevento Ed. Roma 2002
Quindi nello scritto si tratta dei principi Longobardi Landolfo 6° (regnante dal 1038) e Pandolfo 4° (regnante dal 1056)

FOTO5Laudatie dei territori tra Pontelandolfo e Morcone . Viene rappresentato (in disegno) il castello con la cinta muraria, la torre, la fontana ed un guerriero, con spada e corona in testa.

Daniele Perugini riferisce che gli Statuti di Morcone e Pontelandolfo furono redatti ed approvati dal Re nello stesso periodo (vedi D.Perugini pag.44)
SAN LANDOLFO

FOTO 6 SAN LANDOLFO
Nella storia d’Italia vi sono molti Landolfo di santo vescovo abbiamo ritrovato solo un
– San Landolfo vescovo di Asti (nato nel 1070, vescovo benedettino nel 1103 e morto nel 1133)
– Landolfo Vescovo di Capua (856)
– Landolfo I vescovo di Brescia (secolo X)
– il Conte Landolfo Greco di Isernia dei Colli al Volturno
– il Landolfo duca di Milano
– Landolfo, abate di Montecassino ecc..
– Landolfo vescovo di Benevento parente del Principe Landolfo 2° nel 959 e Pandolfo Capodiferro
Secondo Vincenzo Ciarlanti: in “Memorie historiche del sannio” Isernia 15 Agosto 1644
Diversi Landolfi vissero nel Sannio e nei Ducati, poi nei Principati di Capua e di Benevento :
-Landolfo della Marra = 1322 -4 uomini d’armi per le crociate
-Landolfo d’Aquino = 1157 Alvito e altre terre in altre province 1322-Alvito,Campora e Guarano d’Aquino
-Landolfo Borrello = 1322 -Strangolagallo
-Landolfo Conte di Montemarano = 1127
-Landolfo di S.Barbato = 1127
-Landolfo Caracciolo conte di Montemarano = 1163
-Landolfo e Atenolfo Principi di Capua e Benevento= il primo Atenolfo morì a Capua nel 911 dopo 10 anni e mezzo di principato (invasioni saracene e dei greci 921)
-Paldolfo e Landolfo(969) principi di Benevento = dopo 30 anni morì nel 980 (imperatore Ottone)
-Landolfo 3° e Landenolfo 6° Principi di Capua =
Pandolfo capodiferro Principe di Benevento e di Capua 4°=
Il Principe Landolfo 1° nell’anno 959
Il Principe Landolfo 2° nel 959 e Pandolfo capodiferro e Landolfo il fratello
(pag. 240). “…. Andò a consigliarsene con Landolfo Vescovo di Benevento sua parente. E perché il buon Vescovo era assai divoto del S. Apostolo Bartolomeo… in suo onore edificasse una Chiesa e Monastero…li fè promessa di qualche parte delle sagre ossa di quello.”

CONCLUSIONI E DEDUZIONI sullo stemma
Stemma del Comune di PONTELANDOLFO – Gonfalone e Descrizione nello Statuto Comunale ecc.. :
“Ponte arcuato di un arco di pietra grigia, mattonato di nero, nel lato di sei alla guelfa…., sostenente San Landolfo di carnagione, vestito con una cotta d’argento e con una tunica color cuoio, aureolato, impugnante con la mano destra ed il braccio flesso una lancia, con la mano sinistra ed il braccio… un ostensorio….”

1- Il castello di Pontelandolfo è citato per la prima volta in un documento ufficiale contenuto ne:”Le piu antiche carte dell’Archivio Capitolare di Benevento” , e riferendosi ad una permuta, avvenuta nel territorio tra l’Abazia e Chiesa di Santa Teodora ed un privato cittadino, redatta nel Castello di Ponte Landolfo nell’anno 1064 – durante il principato Longobardo di Landolfo 6° (regnante dal 1038) e Pandolfo 4° (regnante dal 1056);
Si Deduce che = Esistendo già a quella data il Castello, ogni personaggio a quella data e dopo tale data non potrà mai essere identificato come il fondatore di Pontelandolfo ;
2- Il Landolfo vescovo di Benevento vissuto all’epoca e parente di Landolfo 2° (959) era sì vescovo, ma non è stato mai proclamato Santo;
3- Una breve ricerca ci ha fatto trovare un Santo vescovo Landolfo, benedettino, (nato nel 1070, vescovo di Asti nel 1103, e morto nel 1133) che non può rientrare nella data del 1064;
4- Se il Landolfo fondatore fosse stato Landolfo 1°, certamente non poteva essere né Vescovo, né Santo dato il periodo storico in cui è vissuto il personaggio (vedasi la storia dei Longobardi), ma guerriero e conquistatore certamente;
5- Che la simbologia ci ha tramandato uno stemma con un principe guerriero su un ponte dal 1600 in poi (vedi Chiesa SS.Annunziata e Chiesa SS.Salvatore e reperto in casa di Don Nicola D’Addona) è stato ampiamente espresso nelle pagine precedenti;
6- Che tale simbologia, del principe guerriero, viene ripetuta e disegnata in una pergamena degli Statuti dell’Universitas di Morcone datati 1573 in cui è visibile la rappresentazione di un guerriero con spada in mano e corona sulla testa (non vi è traccia di pastorale);
7- Infine, l’ipotesi del Vescovo (santo o meno) quale fondatore del paese contrasta con gli scritti e l’ istrumento del 20 settembre 1273 in cui si evidenzia che gli abitanti del casale erano vassalli della Chiesa di Benevento e che il signore del castello di Ponte Landolfo si impegna a non disturbare sotto pena pecuniaria .Per cui se il Casale ed il Castello avevano la stessa origine di fondazione e lo stesso proprietario (il Vescovo) sarebbero dovuti appartenere entrambi alla Chiesa Metropolita di Benevento e non ci sarebbero stati motivi di liti o contese cosa che non era e non è.
8- Il Timbro ritrovato nel documento dell’Archivio di Stato di Napoli del 1740 recante la scritta in esergo PONTELANDOLFO non può essere attribuito al Comune di Pontelandolfo- perché la costituzione dell’Universitas di Pontelandolfo e l’adozione del proprio Statuto risale al 1463 e redatti nel 1610 assieme a quelli di Morcone (vedi D.Perugini pag. 44) date molto precedenti al documento del 1740
9- E’ certo che esisteva già dal 1700 la Confraternita del SS.Corpo di Cristo detta del SS.Sacramento con Ius padronato (assieme ad altre 2 Congreghe diventata poi nel tempo una sola) e con oltre 600 affiliati. Questa Congrega aveva una sua organizzazione sociale ed economica tant’è che era retta da un proprio Statuto ed un proprio “consiglio di amministrazione” composto da 3 eletti, 2 Economi e 8 deputati che eleggevano 4 dei 12 canonici della Chiesa del SS.Salvatore.
10- La raffigurazione del personaggio in “cotta” e con “ostensorio” ci riporta al SS.Sacramento.
11- Tale congrega faceva officiare la messa in una propria cappella (ora cappella del Sacro Cuore) nella Chiesa del SS.Salvatore dove è visibile lo stesso stemma riportato nel documento del 1740.

FOTO6Pertanto per tutto quanto espresso sopra questa Associazione ritiene che :

1- Lo stemma , gonfalone, timbri e quant’altro adottati dal Comune di Pontelandolfo non sono fondati storicamente;
2- Lo stemma, gonfalone, timbri, ecc.. siano quelli della Congrega del SS.Sacramento, che nulla hanno a vedere con l’Universitas (Comune) di Pontelandolfo;

E pertanto si rende necessario ed opportuno ripristinare lo stemma tradizionale, quale risulta dal frontespizio dell’abside della Chiesa del SS.Salvatore, ripetuto in entrambi i lati dell’altare maggiore della stessa chiesa che pone le sue radici in una simbologia riconosciuta ed affermata nel tempo e suffragata dalla storia locale.

ARCHEOCLUB D’ITALIA
Sezione di Morcone-Pontelandolfo
IL Vice Presidente
f.to Antimo Albini