I liberaloni della scuola borbonica.

storia ggRICERCA EFFETTUATA TRAMITE GOOGLE LIBRI SUL TESTO “Storia di Giuseppe Garibaldi narrata da P.Giuseppe Da Forio” VOL.II -GIANNINI-NA-1870-
pag 750-752

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A persuaderci quale razza di cittadini concorrano a fare Italia libera ed una basta leggere i nomi di quegli liberaloni della scuola borbonica.

Fin dal 15 del corrente mese gli Uffziali del Dipartimento della la Guerra fecero solenne atto di adesione al governo di Re Vittorio Emmanuele e del Dittatore Garibaldi ed all’Unità Italiana.
Gli Uffiziali ed impiegati del Ministero degli Affari Ecclesiastici han pur fatto atto di adesione al novello governo tranne il marchese Luigi Vigo.
Simile atto fecero i commessi presso la Cancelleria del Tribunale di Commercio di Napoli signori Domenico Abronzini, Francesco Magrino, Francesco Saverio Olivieri, Errico Magrino, Luigi Gammella, Luigi Tura e Teodoro Coovecali.
Lo stesso han fatto il Direttore della Compagnia de’ Pompieri con gli altri ingegneri e il Chirurgo della Compagnia, non che il Tenente Colonnello Comandante e gli Uffiziali tutti della medesima, come pure gli uffiziali ed impiegati dell’ Amministrazione generale del Registro e Bollo; gl’impiegati tutti del Banco e della Cassa di Sconto di Napoli e di Bari; i funzionari ed impiegati diversi dell’ Amministrazione delle Monete; gl’impiegati dipendeoti dalla Direzione generale delle Poste, Telegrafi e Ferrovie; l’Istituto d’incoraggiamento con tutti i suoi componenti ed impiegati; il Consiglio Edilizio di Napoli; la Commissione centrale dei pesi e misure: l’Ispettore provinciale de’Campisanti ; il Giudice del Circondario di S.Ferdinaodo coi suoi dipendenti; gli impiegati della Direzione de’Dazi Indiretti con gli uffiziali di Vigilanaa, gl’impiegati del Gran Fondaco del sali.
ln Castellammare faceva atto di adesione al presente goveno l’Ispettore di polizia col suo Cancelliere, e gli impiegati doganali dei Distretto; in Pozzuoli simile atto adempivano il Sottointendente con gl’impiegati della Sottointeodenza non che gl’impiegati addetti alla stazione del telegrafo elettrico.
Dalla provincia di Molise inviavano la loro adesione il Giudice di Pootelandolfo cogl’impiegati del giudicato, e l’Ispettore delle scuole circondariali di Sepino canonico Giulio Copone.
L’Intendente del Secondo Abruzzo Ulteriore scriveva in data dei 16 che gli arrivavano in numero infinito gli atti di adesione da tutti i comuni della provincia.
Il Consiglio generale degli Ospizi del Primo Abruzzo Ulteriore faceva parimente atto di adesione, insieme con tutti gl’impiegati del medesimo.
Gl’impiegati del ramo telegrafico residenti in Vasto presentavano del pari la loro adesiooe al Re Vittorio Emmanuele e al Dittatore Garibaldi.
II Sottintendente di Gaeta aderiva in Napoli al novello ordine di cose.
Dalla provincia di Principato Ulteriore ci son pervenuti indirizzi ed atti di adesione dei municipi e delle guardie nazionali di Ariano, Bagnoli, Bisaccia, Calitri, Cervinara, Flumeri, Grottaminarda, Guardia Lombardi, Lapio, Melito, Montecalvo, Montemale, Montesarchio, Paduli, Prata, Rocchetta S. Antonio, S. Andrea, S. Angelo de’Lombardi, S. Nicola Manfredi, S. Marco dei Cavoti, S. Potito ;del pari che del Sottintendente di Ariano e suoi impiegati, del Giudice di Montemileto, e del Parroco e Clero di Mileto.
Dalla Capitanata ci son giunti quelli di Apricena, Bovino, Chienti, Delicato, Greci, Lesina, Lucera, Peschici, Pietra, Rignaoo, Sammarco in Lamis, S. Agata, S. Bartolomeo in Galdo; pure quelli dell’ Arciprete e Canonici di Apricena, del Capitolo e Clero di Delicato, dell’ Arciprete e Canonici di Rignano, del Clero di S. Bartolomeo in Galdo, e dei coloni delle isole di Tremiti, cogli atti di adesione del Consiglio d’Intendenza, del Consiglio degli Ospizi e degl’impiegati così di questi collegi come della segreteria dell’intendenza di Foggia. Il Giudice di Delicato, cogl’impiegali del suo giudicato, prestava pure adesione allo attuai governo.
Dalla provincia di Terra di Bari abbiamo ricevuto quelli di Altamura, Cassano, Ceglie, Conversano, Carato, Gravina, Molfetta, Noci, Noja, Spinazzola e Valenzano; e facciamo notare che alle adesioni di Molfetta e Valenzano ha preso parte il Clero dell’uno e dell’altro luogo, e che il Municipio di Altamura ha pregato il Dittatore di accettare la cittadinanza di quell’inclita città delle Puglie. Dalla medesima provincia ci giungevano gli atti di adesione dell’Intendente, de’ Consigli d’ Intendenza e degli Ospizi, e di tutti gl’impiegati delle rispettive segreterie, non meno che di quelli dell’Archivio provinciale e del Percettore delle contribuzioni dirette.