Donne, Brigantesse, Drude…. Le Brigantesse

Donne, Brigantesse, Drude….

Le Brigantesse
Nella storia del Sud c’è una tragedia dimenticata: le donne che si opposero, le donne dei «briganti». La storiografia risorgimentalista le ha bollate come «drude», donnacce, occupandosene quando si trattava di soddisfare la grossolana curiosità dei lettori di romanzi popolari.
Ma chi si accosta oggi alle brigantesse con obiettività d’intenti non può che scorgervi la sofferenza dell’altra metà del cielo dell’intera popolazione meridionale.
Ci furono donne che insorsero in armi, affiancando i loro uomini, altre li seguirono nella latitanza, altre ancora li fiancheggiarono in tutti i modi, fornendo loro l’essenziale per la vita alla macchia.

Le brigantesse furono feroci, anzi più degli uomini. Abilil, leste di coltello e di fucile. Coraggio ne avevano da vendere. Furono passionarie, eroine, crudeli, sottomesse e più spesso indipendenti e libere, anche nel passare da un letto all’altro.
Furono fiere di combattere per se stesse, per la propria terra e per l’indipendenza del Sud.
Ma se il brigantaggio fu anche un movimento politico-sociale di reazione ad una condizione di violenza e di oppressione oltre che l’affermazione di autonomia di uno Stato meridionale, il brigantaggio femminile fu visto anche come una prima forte ribellione allo stato di soggezione delle donne “napolitane” oltre che come un moto di protagonismo e di protezionismo per il riscatto dei propri figli e dei propri uomini e per la rscossa politica, sociale ed economica del Mezzogiorno.
Donne e brigantesse: non dedite, dunque, solo ai fornelli ed al letto, ma attive e protagoniste di un moto rivoluzionario.

decrescenzo marianna

mille
Attive e protagoniste in battaglia, sui monti, nei paesi, nelle piazze e nei tribunali ove mutarono, con la furbizia innata, spoglie e atteggiamenti. Seppero innegabilmente affrontare il martirio, le sevizie, le crudeltà del nemico. Andarono incontro alla morte con grande dignità e resero immortali le loro concrete testimenianze.
Riuscirono a conquistare sul campo l’ammirazione delle popolazioni del Sud Italia e lasciarono un messaggio che nel tempo le ha rese protagoniste di una epocale sconfitta e di una amara unità.
Tante di esse sono rimaste nell’anonimato, tante altre simpatiche canaglie, belle donne grandi eroine. Forse in tutto questo emule della disperata battaglia che Maria Sofia di Borbone si trovò a combattere accanto a Francesco II sugli spalti di Gaeta……….

fonte: http://www.imagohistoriae.it/index.php?option=com_content&view=article&id=239:le-brigantesse&catid=41:briganti